Da diversi anni oramai Rosolini presenta un quadro politico dove i destini della città sono esclusiva prerogativa di alcuni addetti ai lavori e le scelte più importanti sono appannaggio solo di pochi “eletti”. Se a questo panorama aggiungiamo l’escalation di atti criminosi che hanno caratterizzato la vita politica della nostra città negli ultimi anni, basta e avanza per definire l’attuale situazione di profonda crisi politica.Una crisi che ci consegna da una parte un gruppo di potere, che da quasi un decennio si è “impadronito” dell’amministrazione, ma che non è riuscito, e non riesce, ad esprimere né una classe dirigente degna di questo nome, né una leadership credibile. Dall’altra parte un insieme di forze che, con sporadici risultati, tentano continuamente di esprimere un’opposizione efficace, capace di aggregare e organizzare la delusione di tantissimi cittadini che si sentono sempre più abbandonati dalla politica e dalle istituzioni. Se permane questa situazione ci sarà poco da sperare per l’avvenire di Rosolini e visto che l’anno prossimo si voterà per rinnovare Sindaco e Consiglio Comunale, è normale chiedersi: ma quale futuro ci aspetta? Nessuno ne parla.
Oggi nessuno pare in grado di guardare lontano. Ma è il futuro che deve illuminare l’orizzonte sociale di ogni comunità politica e civile. In democrazia i leader e le forze politiche devono essere impegnati a progettare, insieme ai cittadini, il futuro. Invece ci stiamo adattando alla scomparsa del domani, senza rendercene conto, abbiamo abolito la capacità di guardare lontano, oltre l’orizzonte. Stiamo diventando professionisti dell’incertezza.A questo punto le vicende degli ultimi anni ci pongono di fronte a un bivio: quello tra il recupero di credibilità della politica di fronte ai cittadini e il definitivo collasso del sistema. In questo gioco la classe politica si trova di fronte a un scelta: quella del tentativo di sopravvivere a se stessa, nelle forme e nei contenuti visti fino ad ora, e il lancio di una sfida, la voglia di crescere, di osare, di diventare finalmente vera classe dirigente. Per questo occorre una ripartenza, una rifondazione.
E allora cosa fare? Pensiamo sia doveroso rilanciare l’impegno in politica come servizio alla speranza, individuale e collettiva, come passione civile, come fiducia nella capacità di costruire insieme strumenti di servizio per tutta la comunità, convinti che la prospettiva della politica oggi deve andare ben oltre quelle logiche, prive di grande respiro, che guardano solo a calcoli personalistici. Si tratta di illusioni? Di patetico ottimismo? È tutto il contrario.
Oggi più che mai, è su questi temi che siamo chiamati a misurarci. È il momento di decidere se continuare a sopravvivere, continuando ad impegnarci solo e semplicemente ad ogni elezione, con il rischio di naufragare definitivamente, o riprendere in mano, giovani e meno giovani, il nostro futuro di uomini e cittadini liberi.Fare politica significa creare un legame forte con il territorio e con la nostra comunità di appartenenza. Serve la consapevolezza che solo cercando il bene comune si agisce per il proprio interesse. Non viceversa.
È dalla comunità e dal territorio che deve dunque ripartire la politica. È necessario progettare insieme una politica che sappia tradurre in azioni concrete quello che la società chiede. Quello che i cittadini chiedono. La speranza è possibile, dipende solo da noi. Bisogna recuperare gli elementi fondanti della nostra migliore tradizione politica. Servono capacità di analisi e di proposta, ci vuole una cultura e un progettualità politica nuova. Ci vogliono gruppi dirigenti che sappiano esprimere una leadership capace di guidare Rosolini fuori dalla grave crisi che sta attraversando.
Sono queste le motivazioni che ci hanno portato ad avviare un insieme di incontri per animare un dialogo e un confronto con tutte le forze politiche che potrebbero essere protagoniste di questo cambiamento. L’obiettivo è un dibattito aperto e partecipato da tutti, che dovrà realizzare condizioni di collaborazione fra tutte le forze politiche che si oppongono a quei gruppi di potere che stanno soffocando Rosolini. In un quadro della città allarmante e desolante la proposta mira a ridisegnare la rappresentanza politica cittadina. Pensiamo a questo impegno come inizio di un percorso teso a mantenere vivo un confronto, civile e democratico, con un unico e comune obiettivo: ricostruire una nuova Rosolini. In questo modo si contribuirà a far rinascere il dibattito politico, anzi la politica in questa città, una volta officina di idee, oggi decaduta e mortificata nel deleterio disegno di una classe politica, miope ed autoreferenziale, capace solo di oscurare le migliori energie della cultura politica locale.
Le forze politiche che si oppongono a questi gruppi di potere, si devono ritrovare intorno all’obiettivo contingente di superare le storiche contrapposizioni dello scenario politico locale e di lavorare, in modo congiunto, alla costruzione di un’ampia collaborazione, fatta da gente di buona volontà, al solo fine di ridare alla nostra comunità orgoglio e dignità, politica e amministrativa, partendo dalla consapevolezza dello stato di enorme disagio che la nostra cittadina sta attraversando.
La consapevolezza del fatto che i tanti problemi che vive attualmente la nostra comunità, possono essere affrontati solo con un’ampia condivisione e con una compagine amministrativa quanto più maggioritaria nei consensi, deve convincere tutte le forze politiche e i movimenti aderenti, della necessità improcrastinabile di dover mettere insieme le proprie energie umane, politiche e culturali per lavorare in modo unitario, superando pregiudizi e diffidenze.
Solo così può nascere e realizzarsi, finalmente, un percorso politico storico, che non si è potuto realizzare nell’ultimo decennio, condiviso dalle migliori esperienze politiche della nostra comunità. Questo cammino dovrà essere aperto al contributo di tutti coloro i quali condividono questo enorme sforzo di coesione, coniugando collaudate esperienze ad energie giovani e piene di entusiasmo, pronte a ricostruire una città che deve ripartire dalle fondamenta per ritrovare sentimenti di appartenenza e di orgoglio insieme. C’è bisogno di costruire un contesto politico che possa offrire una possibilità a chiunque vorrà dare un contributo alla costruzione della città che meritiamo. Servono idee non estemporanee, partorite in prossimità delle scadenze elettorali, ma proposte elaborate in un confronto, serrato e di qualità, nel tempo. Da troppo tempo oramai a Rosolini la politica non è più strumento di partecipazione attiva dei cittadini, ma privilegio di pochi. In questo senso, per cambiare verso, è importante realizzare le “giuste alleanze” operando un rapporto organico fra le principali forze del cambiamento per recuperare ampie fasce sociali alla partecipazione democratica. Il problema centrale da superare è proprio questo: vincere il diffuso senso di smarrimento dei cittadini. Credere che i segni di una nuova speranza siano ancora realizzabili. Ci sono energie e risorse, umane e politiche, pronte a riportare la nostra città alla propria “normalità” politica e civile. Mettiamole insieme e lavoriamo per un futuro migliore.
La politica nazionale, in vista delle primarie per la scelta del segretario nazionale del PD, e le scelte politiche locali saranno dibattute nell’assemblea degli iscritti e simpatizzanti convocata per domenica 2 aprile 2017 alle ore 10 presso la sede PD di via Aprile 9.
Il direttivo