Ancora una volta sono costretto ad intervenire sulla questione legata all’Ospedale unico Avola-Noto, ed in particolare allo stabilimento Trigona di Noto, perché rispetto agli impegni presi, dal presidente Lombardo, dall’Onorevole Gennuso e dal sottoscritto, ad oggi del tutto rispettati, la novità è costituita da un totem che indica il nascente Presidio Territoriale di Assistenza: a me sembra troppo poco anzi niente.
Mi dissocio con determinazione e convinzione da chi, ancora oggi, considera inutile il PTA strutturale; questi soggetti rappresentano i principali nemici della sanità per tutta la zona sud. A niente vale, se non per fare demagogia e cattiva informazione, affermare che si tratta di “scatole vuote”; il buon senso e l’obiettività impone, alle persone serie, di esprimere giudizi oggettivi e successivi e giammai soggettivi e preventivi.
A completamento del servizio sanitario post-acuzie, il piano industriale in corso di definizione, conferma la presenza di n. 36 posti per la riabilitazione e n. 24 posti per la lungodegenza.
Ma veniamo ai reparti.
Assicurata la presenza di n. 24 posti di medicina, n. 16 posti di cardiologia, n. 24 di urologia, n. 4 di rianimazione, n. 12 di chirurgia generale, n. 12 posti di neurochirurgia e n. 6 di chirurgia in day-ospital. Assicurato il mantenimento del Pronto Soccorso.
Capisco che, con scarsa fantasia, le forze politiche sonoramente sconfitte alle passate elezioni, si coalizzino contro chi, finalmente, ha riportato concretezza, trasparenza ed attenzione al bene comune, ma non saranno certo loro a giudicare: saranno, di certo, i miei concittadini che valuteranno direttamente se le risposte alle loro richieste sono rispondenti o meno alle aspettative.
Se, a regime, il giudizio generalizzato sarà negativo, sarò il primo a scendere in campo per tutelare e salvaguardare l’interesse di tutti ad usufruire di un servizio sanitario efficace ed efficiente.