In questi giorni, in cui assistiamo a provvedimenti tragicomici da parte delle nostre istituzioni, come nel caso delle sanzioni nei confronti dei Comuni della zona industriale, rei di non aver realizzato le opere di bonifica (opere che invece non si sono realizzate proprio per l’incapacità politica delle istituzioni che oggi sanzionano i Comuni), l’attenzione su un’opera che concretamente tutela l’ambiente, quale è l’IAS, deve essere massima.
L’attuale crisi gestionale dell’IAS può diventare un’occasione importante per rilanciarne la dimensione operativa e funzionale. La valorizzazione della funzione sociale dell’IAS comporta, in primo luogo, un rilancio effettivo del piano degli investimenti, con una seria assunzione di responsabilità della Regione, per garantire l’ammodernamento necessario a determinare la migliore depurazione possibile. In secondo luogo, comporta un quadro di gestione snello, agile nel funzionamento, in cui la presenza del pubblico sia garantita a tutela proprio della funzione sociale dell’IAS. Sono queste le linee di indirizzo che il Partito Democratico seguirà anche attraverso l’opera dei suoi Deputati e dei suoi amministratori. Per il nostro territorio è infatti di vitale importanza l’esistenza, nella zona industriale, di un’attività di depurazione costante ed efficiente. Un’attività che si pone al centro di una politica di sviluppo industriale sostenibile. Occorre intervenire nell’immediato per individuare le soluzioni tecniche che consentano di non interrompere l’attività di depurazione e che possano, al contrario, promuoverne l’ampliamento.
Oggi il depuratore IAS riconosce alla Regione Sicilia un canone annuo di 500 mila euro. Utilizzare l’80% di tale somma per l’esecuzione di opere di integrazione, modifica e completamento necessarie per il miglioramento degli impianti esistenti sarebbe una giusta soluzione. È necessario, inoltre, che i Comuni industriali continuino a pagare il servizio di depurazione al giusto prezzo, impedendo che si arrivi, con un’eventuale ipotetica nuova gestione, a costi insostenibili.
Le soluzioni, dunque, esistono. Occorre attuarle con la volontà politica di perseguire esclusivamente un interesse generale come è, in questo caso, la tutela del nostro ambiente, già gravemente compromesso dall’insediamento industriale.
Alessio Lo Giudice Alessandro Biamonte
Segretario Provinciale del PD Responsabile Esecutivo Provinciale Ambiente e Politiche Industriali