Il Giubileo della misericordia, voluto da papa Francesco, si conclude come anno straordinario ma continua nella rinnovata consapevolezza sulla misericordia come identità di Dio e cuore della vita. Tra le novità di questo Giubileo ci sono le Porte sante nei luoghi della carità, che hanno permesso di legare la preghiera e l’esperienza di condivisone e di cogliere le varie sfaccettature della misericordia. Così, a Modica, oltre alla Porta santa del Santuario della Madonna delle grazie, si sono aperte le Porte sante del Boccone del povero e della Casa don Puglisi. La prima ha offerto il senso dato alla carità da Padre Giacomo Cusmano: “amore senza limiti”. Nella Casa don Puglisi due scritte accompagnano l’ingresso della Porta santa: “misura pigiata e traboccante” (tratta dal vangelo di Luca) e “fedeltà e tenerezza generano costanza” (tratta dagli scritti di don Puglisi). A dire come nella misericordia ci si impegna con tutto se stessi e si riceva gioia e quale stile che deve caratterizza il volontariato. L’apertura della Porta santa nella Casa è coincisa nei primi mesi con la grande partecipazione di bambini e poi di famiglie al “presepe della città” fatto dai bambini con 1500 tavolette di argilla nei laboratori quotidiani in cui si intrecciavano racconto, manipolazione dell’argilla, visita alla Casa e cartone su don Puglisi: i bambini subito ci hanno consegnato il loro sguardo pulito dicendo che era anzitutto un posto bello. E, ritornando poi a visitare il presepe, invitavano i genitori nella “cappella delle tre icone” spiegando loro stessi il messaggio dell’abbraccio che mette al riparo dalle paure della vita, del dono che genera comunione, del martire come seme che fiorisce. E ora che i bambini ritornano per i laboratori che preparano il Natale di quest’anno (si sono iscritti già in 2200!), quando si è chiesto loro cosa percepiscono della Casa, qualcuno ha detto: “un luogo dove famiglie incontrano altre famiglie”. Questo perché, durante l’anno santo, gruppi di catechismo e gruppi famiglia sono venuti a varcare la Porta santa, partecipare ai vespri e poi a cena e racconto comunitario. Il sigillo ce lo hanno offerto le eucaristie e le visite fraterne: fra Giuseppe Maria Pulvirenti, già volontario nella Casa, che prima di essere ordinato prete è venuto a baciare la Porta santa e all’ordinazione ha spiegato che per lui la Casa è “un luogo dove, se hai un problema, sei aiutato e se si sa cosa fare, si cerca chi può aiutare”. I fratelli di Paganica sono venuti donando il trigramma di san Bernardino augurando che sempre tutto inizi e si compi nel nome di Gesù. Spiegando don Federico nella sua omelia che solo l’amore che viene da Dio regge e sorregge nella vita. Compiendosi, quest’amore nel dono di sé, che risplende in don Puglisi frammento della storia di Dio. Particolarmente significativo il Giubileo regionale dei giornalisti e il momento con i giornalisti partecipanti al Seminario Fisc “Mons. Inserra”, a dire l’importanza della comunicazione nel permettere a molti di conoscere i segni della misericordia e la necessità di racconti che aiutino a maturare atteggiamenti di accoglienza. Ora, il prossimo 17 novembre, alle ore 19,30 l’anno giubilare si conclude con una messa di ringraziamento nel salone della Casa don Puglisi presieduta da Fra Giuseppe Maria Pulvirenti, volontario diventato frate minore rinnovato e prete, e con la presenza del Seminario, che rinnova il senso della vita cristiana come chiamata, vocazione .
Maurilio Assenza
direttore della Casa don Puglisi
Nella pagina successiva foto della Porta santa della Casa don Puglisi e il Giubileo regionale dei giornalisti nella Casa lo scorso 7 maggio