PALERMO – “Occorre un impegno forte della Regione per salvare l’ippica siciliana, falcidiata dai tagli del governo nazionale”. A sostenerlo è il capogruppo all’Ars di Alleati per la Sicilia, on. Nunzio Cappadona, che ha incontrato il presidente dell’ Associazione ippica siciliana, Concetto Mazzarella. “Tra Palermo e Siracusa – afferma Cappadona – sono a rischio 2.500 posti di lavoro, tra diretto ed indotto. Si tratta di lavoratori che trovano sostentamento per le loro famiglie negli ippodromi della Favorita di Palermo e del Mediterraneo a Siracusa. Poi ci sono 1.500 cavalli la cui sorte è appesa ad un filo. Credo che in un momento difficile come questo, con la recessione economia in corso, sia indispensabile una legge regionale per sostenere l’ippica siciliana. Al di là del profilo sportivo – aggiunge il capogruppo di ApS – quello che maggiormente dovrebbe preoccupare la classe politica, è l’aspetto occupazionale”.
Secondo Nunzio Cappadona, è indispensabile una legge regionale che possa sostenere il settore che copra in qualche modo, quanto lo Stato ha tolto.
“Occorre integrare in modo congruo il montepremi, assegnato dall’Assi, organismo che dipende dal Ministero delle politiche Agricole, per l’anno 2012, per le corse che si disputano negli ippodromi siciliani per le specialità del galoppo e del trotto – aggiunge Cappadona – e poi avviare un campagna pubblicitaria e di informazione che evidenzi i valori positivi dell’ippica e dell’equitazione. Inoltre è indispensabile intervenire nei confronti del Governo Nazionale, in particolare con il Ministero delle Politiche Agricole da cui dipende l’Assi, per far sì che alla filiera ippica siciliana vengano assegnati fondi (montepremi delle corse, corrispettivi per la gestione degli ippodromi e provvidenze per l’allevamento) proporzionati alle risorse prodotte in Sicilia (prelievi, al netto delle imposte, sulle giocate ippiche accettate sul territorio siciliano)”. Cappadona rivolgendosi ai suoi colleghi deputati ricorda che “l’Ars ha competenza esclusiva in materia ai sensi dell’art. 14 comma 1 dello Statuto, e può promulgare una apposita legge regionale che disciplini l’attività ippica in Sicilia ispirata ai suddetti principi di liberalizzazione del mercato e di valorizzazione dell’iniziativa imprenditoriale. I vantaggi di operare nell’ambito di una disciplina legislativa regionale porterebbe indubbi vantaggi alla filiera ippica siciliana ed incrementerebbe le entrate tributarie della Regione. Il primo effetto si avrebbe con un incremento del 50% dell’Imposta Unica sulle scommesse incassata dalle Regione (attualmente lo Stato trattiene un terzo dell’imposta). Senza dire delle positive ricadute occupazionali, ma anche promozionali della Sicilia”.
Palermo, 25 gennaio 2012
PALERMO – “Occorre un impegno forte della Regione per salvare l’ippica siciliana, falcidiata dai tagli del governo nazionale”. A sostenerlo è il capogruppo all’Ars di Alleati per la Sicilia, on. Nunzio Cappadona, che ha incontrato il presidente dell’ Associazione ippica siciliana, Concetto Mazzarella. “Tra Palermo e Siracusa – afferma Cappadona – sono a rischio 2.500 posti di lavoro, tra diretto ed indotto. Si tratta di lavoratori che trovano sostentamento per le loro famiglie negli ippodromi della Favorita di Palermo e del Mediterraneo a Siracusa. Poi ci sono 1.500 cavalli la cui sorte è appesa ad un filo. Credo che in un momento difficile come questo, con la recessione economia in corso, sia indispensabile una legge regionale per sostenere l’ippica siciliana. Al di là del profilo sportivo – aggiunge il capogruppo di ApS – quello che maggiormente dovrebbe preoccupare la classe politica, è l’aspetto occupazionale”.
Secondo Nunzio Cappadona, è indispensabile una legge regionale che possa sostenere il settore che copra in qualche modo, quanto lo Stato ha tolto.
“Occorre integrare in modo congruo il montepremi, assegnato dall’Assi, organismo che dipende dal Ministero delle politiche Agricole, per l’anno 2012, per le corse che si disputano negli ippodromi siciliani per le specialità del galoppo e del trotto – aggiunge Cappadona – e poi avviare un campagna pubblicitaria e di informazione che evidenzi i valori positivi dell’ippica e dell’equitazione. Inoltre è indispensabile intervenire nei confronti del Governo Nazionale, in particolare con il Ministero delle Politiche Agricole da cui dipende l’Assi, per far sì che alla filiera ippica siciliana vengano assegnati fondi (montepremi delle corse, corrispettivi per la gestione degli ippodromi e provvidenze per l’allevamento) proporzionati alle risorse prodotte in Sicilia (prelievi, al netto delle imposte, sulle giocate ippiche accettate sul territorio siciliano)”. Cappadona rivolgendosi ai suoi colleghi deputati ricorda che “l’Ars ha competenza esclusiva in materia ai sensi dell’art. 14 comma 1 dello Statuto, e può promulgare una apposita legge regionale che disciplini l’attività ippica in Sicilia ispirata ai suddetti principi di liberalizzazione del mercato e di valorizzazione dell’iniziativa imprenditoriale. I vantaggi di operare nell’ambito di una disciplina legislativa regionale porterebbe indubbi vantaggi alla filiera ippica siciliana ed incrementerebbe le entrate tributarie della Regione. Il primo effetto si avrebbe con un incremento del 50% dell’Imposta Unica sulle scommesse incassata dalle Regione (attualmente lo Stato trattiene un terzo dell’imposta). Senza dire delle positive ricadute occupazionali, ma anche promozionali della Sicilia”.
Palermo, 25 gennaio 2012