Avranno tempo 60 giorni i cittadini interessati per adeguare le condotte delle acque nere e bianche delle proprie abitazioni, che devono essere separate, con relativi pozzetti di ispezione, e convogliate nelle due rispettive reti pubbliche del sistema per lo smaltimento delle acque reflue e quello delle acque piovane (acque bianche), e non unificate nell’una o nell’altra rete.
A sancirlo con una propria Ordinanza Dirigenziale, la n. 7 del 9 settembre 2014, è il dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Canicattini Bagni, il geometra capo Giuseppe Carpinteri.
Da quanto accertato dall’Ufficio Tecnico, e riportato nell’Ordinanza del suo dirigente, in alcune caditoie per la raccolta delle acque piovane (il Comune negli anni ha predisposto e realizzato un programma di interventi in tutta la città a salvaguardia di eventuali problemi di carattere idrogeologico), “sono presenti acque della rete fognante proveniente da edifici privati, le quali emanano cattivi odori”; “di contro, nella rete di smaltimento delle acque nere sono state incanalate, da qualche tempo, le acque piovane provenienti dalle coperture e dai cortili interni dei fabbricati urbani”; non solo ma “diversi edifici sono serviti da una sola condotta per lo smaltimento misto delle acque nere e bianche dall’interno del fabbricato alla rete esterna di scarico”; e infine, “all’interno del perimetro cittadino esistono griglie di raccolta delle acque piovane che vengono sistematicamente coperte da ignoti con pregiudizio al deflusso delle acque piovane”.
Una situazione di forte preoccupazione, dunque, considerato che alcune caditoie per la raccolta delle acque piovane vengono chiuse da ignoti per evitare la fuoriuscita di cattivi odori, nonostante, ricorda il dirigente dell’Ufficio Tecnico, “da alcuni anni si registrano sul nostro territorio delle forti e insistenti piogge che poi sono causa di disagi e danneggiamenti vari”, con “fenomeni denominati ‘bombe d’acqua’ che all’improvviso si riversano sul territorio comunale e nelle aree limitrofe”, per cui “le griglie di raccolta e smaltimento delle acque piovane devono essere sempre aperte senza nessun elemento di chiusura”, per non rendere inutile gli interventi di salvaguardia idrogeologici realizzati dal Comune in questi anni, ultimo dei quali, in via don Luigi Sturzo e relativo tratto iniziale dell’ingresso cittadino in via Vittorio Emanuele.
Per tali ragioni, visto in particolare il Piano per l’assetto idrogeologico (PAI) e il Piano Comunale di Protezione Civile, l’emanazione dell’Ordinanza che “ordina per motivi di necessità e urgenza ai proprietari, usufruttuari o altri titolari di diritti reali e obbligatori di fabbricati posti all’interno del perimetro urbano di cui alla deliberazione di G.C. n. 171/2012, di dotare i predetti edifici di due distinte condotte una per lo smaltimento delle acque piovane e una per il convogliamento delle acque nere/cloacali da innestarsi nelle rispettive reti pubbliche previa sistemazione di pozzetti d’ispezione, con oneri a carico degli stessi soggetti”.
Nel provvedimento, il geometra capo Carpinteri ricorda altresì che, prima dell’inizio dei lavori per la realizzazione dei due collettori e d’innesto alle due reti pubbliche, ai sensi della L.R. n.27/86, è necessario chiedere l’autorizzazione al Comune.
Trascorsi 60 giorni dalla pubblicazione dell’Ordinanza il Comune provvederà alla verifica a campione degli allacci esistenti negli immobili privati.
Declinando, inoltre, ogni responsabilità da eventuali danni derivanti dalla mancata esecuzione della presente Ordinanza da parte dei privati.