Il Consiglio comunale di Canicattini Bagni ha approvato a maggioranza il Bilancio di previsione 2014 e votato all’unanimità le due Mozioni proposte dall’AnciSicilia contro gli art. 35, 36, 37, 38 dello “Sblocca Italia”, che aprono le porte alle trivellazioni petrolifere nel mare di Sicilia e alla realizzazione di inceneritori per i rifiuti urbani.
Ad aprire i lavori è stato il presidente Antonino Zocco ponendo all’approvazione del Consiglio i verbali delle sedute precedenti (da nn. 27 a 36 della seduta del 25/09/2014) che sono stati votati all’unanimità dei presenti.
Si è poi passati alle comunicazioni da parte del presidente e del sindaco. Il presidente Zocco ha dato notizia che è stato prorogato al 31 dicembre di quest’anno l’incarico del commissario ad acta per il Piano regolatore generale del Comune; mentre il sindaco Paolo Amenta ha comunicato la decisione della Giunta di far slittare al 28 Febbraio del prossimo anno la terza rata a saldo della TARI (verrà recapitata ad ogni contribuente), la tassa che copre i costi del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, per non gravare i cittadini e non sovrapporla ad altre incombenze.
Il punto successivo ha riguardato il Bilancio di previsione esercizio finanziario 2014, Bilancio pluriennale 2014/2016 e Relazione previsionale e programmatica 2014/2016 – Art. 174 D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267.
È stato il sindaco Paolo Amenta ad illustrare le linee del Bilancio.
«Il 2014 segna una sorta di spartiacque, visto che entra a regime il federalismo fiscale, di fatto però mai equo per tutti i Comuni italiani – ha detto il sindaco Amenta -, considerato che in Sicilia non si è mai addivenuto ad un accordo Stato-Regione per l’individuazione delle misure perequative necessarie affinché i Comuni isolani non fossero costretti a vere e proprie acrobazie economico-finanziarie, pena la dichiarazione di stato di pre-dissesto, cosa purtroppo avvenuta a non pochi enti. Se a ciò aggiungiamo che la materia impositiva locale è stata in itinere fino a non molto tempo fa, ecco che di fatto la stragrande maggioranza dei Comuni siamo costretti ad approvare lo strumento finanziario di previsione a pochi giorni della chiusura dell’anno, connotandosi, anche per quest’anno come una sorta di consuntivo 2014, visto che per 10/12 di esercizio finanziario si è andato avanti con l’esercizio provvisorio».
Poi il primo cittadino ha iniziato a parlare di numeri, iniziando proprio dal nuovo sistema di finanziamento dei Comuni, la IUC, composta dalla TASI (che ha preso il posto dell’IMU sulla 1a casa), TARI (al posto della TARSU sui rifiuti urbani) ed IMU sulle seconde abitazioni, immobili industriali e terreni.
In merito alla TASI, le entrate previste ammontano ad 484.000,00 euro a fronte di 640.000,00 euro trasferiti nel 2013 dallo Stato al Comune di Canicattini Bagni, quale compensazione del mancato introito dell’IMU 1a casa. E su questo punto il sindaco ha ringraziato e fatto un plauso ai propri cittadini che, “nonostante la crisi finanziaria che attanaglia larghe fette di popolazione, hanno in larga percentuale provveduto al pagamento nei termini prescritti della prima rata”.
La novità determinata dall’entrata in vigore della TARI è rappresentata dall’obbligo di copertura globale dei costi del servizio dei rifiuti urbani. Di conseguenza, a fronte di 742.000,00 euro della TARSU del 2013, quest’anno, col gravarsi anche dei maggiori costi dovuti al conferimento in discariche sempre più lontane (con la chiusura di Augusta attualmente si scarica a Lentini) sono stati iscritti in Bilancio per coprire il servizio 921.000,00 euro.
Nel capitolo del Fondo di solidarietà comunale, si trovano iscritti 108.424,52 euro, che il sindaco ha specificato “è doveroso far rilevare come Canicattini contribuisce in misura nettamente superiore a quanto percepito e cioè per 415.643,63 euro”.
Ridotto anche il trasferimento da parte della Regione dell’addizionale Enel spettante al Comune, passata a 84.172,38 euro rispetto ai 116.545,48 del 2013 percepiti in precedenza.
Globalmente, ha detto il sindaco, il Titolo 1° delle entrate Tributarie si attesta 3.489.596,90 euro, costituendo ormai circa il 56% della somma dei primi tre titoli del Bilancio, “confermando la struttura del Bilancio di Previsione di un Ente locale, è passato dall’essere sostenuto in larga misura dai trasferimenti statali e regionali, alla necessità di provvedere al proprio sostentamento con fondi propri”.
«I contributi e trasferimenti correnti dello Stato di 635.059,00 euro – ha spiegato Amenta – se depurati del contributo statale per la manutenzione straordinaria delle scuole di 307.500,00 euro, possiamo facilmente notare come, considerando il saldo negativo del Fondo di Solidarietà, ormai dallo Stato non riceviamo un solo euro!»
I contributi e trasferimenti correnti dalla Regione e quelli per funzioni delegate, emerge nella lettura della relazione al Bilancio, si mantengono sostanzialmente stabili solo in virtù dell’estenuante battaglia portata avanti dall’AnciSicilia, e in prima personal dallo stesso sindaco Amenta nel ruolo di vice presidente dell’Associazione dei Comuni, nei confronti di un Governo regionale che, è stato fatto rilevare, “spesso si dimentica che è impensabile cercare di far quadrare i propri conti a discapito dei Comuni isolani”.
Ridotte da 60.000,00 euro del 2013 a 18.000,00 le entrate extratributarie relative alle sanzioni violazioni Regolamenti comunali e stradali.
«Per quanto riguarda le uscite – ha continuato il sindaco Amenta – appare chiaro che i ristretti margini di manovra a disposizione dell’Amministrazione hanno di fatto “blindato” anche per quest’anno il bilancio, ma, malgrado ciò, si è cercato di intervenire, anche se per poche centinaia di euro, nei vari capitoli, attuando una spending rewiew che ha fatto in modo che le uscite si attestassero a 6.152.395,33 euro, a fronte di 6.462.256,15. Difatti, tutte le funzioni, ad eccezione di quelle riguardanti la gestione del territorio e dell’ambiente, ed in minor misura dell’Istruzione Pubblica, sono state oggetto, per quanto possibile, di una “cura dimagrante”. Che non termina quest’anno considerato che continueremo a lavorare per ridurre, dove possibile, ulteriormente le spese».
Una manovra finanziaria quella presentata dall’Amministrazione comunale al Consiglio che ancora una volta rispetti i parametri imposti dal Patto di Stabilità interno.
Al Bilancio, la stessa Amministrazione comunale, tramite l’assessore all’Ambiente, Salvatore La Rosa, si è vista costretta a presentare un emendamento per l’accensione di un mutuo di 160 mila euro da inserire nello strumento finanziario, pari alla quota dell’Iva prevista per il finanziamento accordato dalla Regione di 800 mila euro (compreso dell’Iva a carico del Comune), per l’acquisto di attrezzature e mezzi per la raccolta differenziata. Mutuo che non era stato possibile inserire nello schema di bilancio approvato lo scorso 31 Ottobre dalla Giunta, essendo arrivata la comunicazione del finanziamento da parte della Regione a cui il Comune deve contribuire con la quota relativa all’Iva, solo dopo, il 5 Novembre.
I mezzi che verranno acquistati contribuiranno a migliorare il servizio e ad alzare la quota di differenziata del Comune (attualmente quasi al 20%) in modo da ridurre drasticamente il conferimento in discarica e pertanto i costi generali del servizio che come si sa con la TARI grava per intero sui cittadini.
A ciò hanno sottolineato nei loro interventi il sindaco Paolo Amenta e l’assessore La Rosa, si aggiunge la mancata programmazione da parte della Regione di un Piano dell’impiantistica sui rifiuti che costringe i Comuni a conferire nelle poche, e sempre più lontane, discariche private che fanno lievitare notevolmente i costi. I mezzi che verranno acquistati con il contributo della Regione, verranno poi conferiti, quale quota di partecipazione del Comune, all’ARO “Valle dell’Anapo” costituito con gli altri cinque Comuni dell’Unione “Valle degli Iblei”, ormai in preparazione per la sua attivazione.
Sull’argomento sono intervenuti i capigruppo Pietro Savarino per “Trasparenza e Cambiamento”, Sebastiano Cascone per il “Gruppo Misto” e Gaetano Amenta per “Sviluppo e Futuro”.
Pur condividendo l’operazione dell’acquisto mezzi per migliorare il servizio di raccolta differenziata, il consigliere Savarino ha esternato i dubbi e le perplessità del suo gruppo sull’avvio in tempi rapidi dell’ARO, per cui ha dichiarato l’astensione del gruppo all’emendamento e il voto contrario al Bilancio di previsione, che «con l’approvazione a novembre priva il Consiglio del suo ruolo di programmazione e di intervento per poter eventualmente migliorare uno strumento finanziario che a questa data si presenta ormai “blindato”».
Ha invece dichiarato il voto favorevole del Gruppo Misto all’emendamento, il consigliere Cascone, condividendo l’operazione di acquisizione di mezzi per migliorare la raccolta differenziata e ridurre i costi del servizio rifiuti. Annunciando, nel contempo, il voto contrario al Bilancio di previsione, con le stesse motivazione adotte da Savarino sul ruolo di programmazione dei consiglieri che viene meno con l’approvazione a novembre del Bilancio. «Un voto di protesta non contro l’Amministrazione comunale – ha precisato Cascone – ma contro lo Stato e la Regione che con le loro decisioni sui trasferimenti e l’imposizione di nuove tributi e tasse, costringono i Comuni a poter programmare i proprio Bilanci solo a fine anno, quasi fosse un consuntivo».
Totalmente d’accordo con le linee portate in aula dal sindaco e dall’assessore La Rosa per quanto riguarda l’emendamento per l’accensione del mutuo, invece il capogruppo della maggioranza Gaetano Amenta, che nel suo intervento ha rafforzato l’esigenza di puntare sulla raccolta differenziata per ridurre i costi del servizio di gestione dei rifiuti, i conferimenti in discarica, in un ottica sempre più indispensabile di salvaguardia dell’ambiente. Favorevole il voto di “Sviluppo e Futuro” anche per quanto riguarda il Bilancio che, ha detto Amenta, l’Amministrazione comunale ha saputo tenere in equilibrio, rispettando tutti i parametri imposti dalle norme e garantendo, pur in presenza di tagli, dei servizi essenziali.
«Da qui ai prossimi anni – ha detto Gaetano Amenta – si focalizza sempre più il ruolo centrale del federalismo fiscale, dove tutte le entrare dei Comuni saranno rappresentati dai pagamenti da parte dei cittadini che, in questo modo, potranno avere un peso sempre maggiore nelle politiche di programmazione degli Enti».
Chiusi gli interventi il presidente Zocco metteva in votazione l’emendamento presentato dall’assessore La Rosa per il mutuo, che veniva approvato con 11 voti favorevoli (la maggioranza più i 3 consiglieri del Gruppo Misto) e l’astensione dei due consiglieri di ”Trasparenza e Cambiamento”.
Si passava poi al voto sul Bilancio 2014, passato con i soli 8 voti della maggioranza e i 5 voti contrari della minoranza.
Si è così arrivati all’approvazione delle due Mozioni proposte dall’AnciSicilia, che tutti i Comuni siciliani stanno sottoponendo al voto dei rispettivi Consigli, contro gli art. 36, 37, 38 dello “Sblocca Italia”, che aprono le porte alle trivellazioni petrolifere nel mare di Sicilia, e la seconda all’art. 35 sempre dello “Sblocca Italia”, che prevede la realizzazione di inceneritori per i rifiuti urbani. Con le due Mozioni si intende chiedere al presidente della Regione di costituirsi per chiedere l’incostituzionalità dei due provvedimenti per violazione della sovranità amministrativa regionale e comunale, e per l’estromissione dalla partecipazione degli Enti Locali ad ogni procedimento, in contrasto con l’art. 118 della Costituzione.
Ad illustrare le Mozioni è stato il sindaco Paolo Amenta, che a nome dell’Anci regionale sta seguendo e coordinando i Comuni assieme alle Associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente e Wwf, con le quali insieme è già stato presentato ricorso al Tar. Il primo cittadino, che in mattinata aveva incontrato i componenti della IV Commissione Ambiente dell’ARS, ricevendone tutto il sostegno all’iniziativa, ha invitato i consiglierei a votare le due Mozioni in quanto oltre a salvaguardare il territorio con tutte le sue risorse ambientali, paesaggistiche, storiche e culturali, rappresentano una svolta storica, in quanto per la prima volta i 390 Comuni siciliani si pronunziano sul quale modello di sviluppo seguire per il futuro.
«Un modello – ha detto Amenta – che non può non essere di sostenibilità, di sviluppo relazionare, di salvaguardia delle risorse del territorio, del modello di vita della dieta mediterranea, evitando di ripercorrere strade vecchie che in questi ultimi decenni hanno impoverito la Sicilia e le nostre comunità, ma utilizzando adeguatamente i fondi comunicati per uno sviluppo sostenibile».
Sull’argomento sono intervenuti favorevolmente il presidente Antonino Zocco, i capigruppo Pietro Savarino, Sebastiano Cascone, Gaetano Amenta e il consigliere Fabrizio Cultrera.
Le due Mozioni venivano approvate all’unanimità.
Chiusi gli argomenti posti all’ordine del giorno il presidente Zocco dichiarava sciolta la seduta.