Domenica scorsa, a partire dalle 9:00, circa trenta trauomini e donne del circolo “Sikelion” – Legambiente si sono cimentati nella rimozione dei tanti rifiuti abbandonati lungo i tornanti di contrada Barriera ad Ispica, tra la chiesetta di San Sebastiano ed il vicino ponticello.
A rimboccarsi le maniche anche alcuni soci dello Speleo Club di Ragusa, il cui contributo si è rivelato fondamentale per la bonifica del costone roccioso su cui si affaccia latipografia “Kromatografica” (dai cui titolari è nata l’idea).
È stata una grande festa di civiltà ed amore per un territorio oramai martoriato dal fenomeno delle discariche abusive. Come previsto, e come le associazioni del Cigno Verde avevano già sperimentato nel corso di iniziative analoghe, dalle macchie di vegetazione è venuto fuori di tutto: una poltrona, una bicicletta, cinque materassi, un boiler, pezzi di vetro ed ovviamente tantissimi oggetti di plastica (teloni, tubi, cassette per ortaggi ecc.).
La quantità dell’immondizia accumulatasi in anni di degrado e inciviltà è risultata tale che, malgrado l’infaticabile impegno profuso dai volontari, al tramonto parte di essa faceva ancora brutta mostra di sé, tra i suggestivi cespugli d’acanto e le grotte millenarie.
Ai volontari si sono uniti il consigliere comunale Gianluca Genovese e l’assessore all’Ambiente Angela Gianì. A loro e al sindaco Pierenzo Muraglie, che ha fatto una breve sortita insieme all’assessore al Turismo Salvatore Di Stefano, i cittadini hanno rappresentato la necessità sia di intensificare i controlli, sia di proseguire la bonifica del costone con strumenti più efficaci.
D’altro canto, l’Associazione si è offerta da tempo di prendere in gestione gratuitamente alcune aree degradate come la Cava e la Barriera, ma sulla questione si attende ancora una formale risposta da parte di Palazzo Bruno.
«Al termine di questa bella giornata -ha dichiarato il dott. Gaetano Donzella, vicepresidente e responsabile per il Settore rifiuti di Sikelion- vorrei formulare un caloroso ringraziamento a tutti gli amici ragusani, il cui coraggio e senso civico sono stati davvero importanti per cominciare a restituire decoro alla porta d’accesso alla città ed alla sua Cava. Auspico, inoltre, che l’Amministrazione non tardi ad assumersi le proprie responsabilità, attuando quegli interventi di pulizia e scerbatura di cui l’intera zona ha evidente bisogno».
«Dobbiamo evidenziare che la Strada Barriera è una strada storica di accesso alla città e l’inizio di Cava d’Ispica, è un bene culturale e paesaggistico di enorme valenza, tanto che se ne sta proponendo l’iscrizione al patrimonio UNESCO», gli ha fatto eco l’arch. Stefano Marina, anch’egli membro del Direttivo. «Una “strada monumento” insomma -ha continuato- che necessita di importanti azioni di salvaguardia e valorizzazione che eliminino le criticità e gli interventi impropri che sono visiblili lungo il suo percorso».
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dott. Ignazio Spadaro
Resp. Stampa e comunicazione
(tessera n. 128121)