L’Università di Messina ospita a Noto scienziati e studiosi per discutere delle nuove frontiere di ricerca sulla cognizione.
Il sud est della Sicilia per tre giorni capitale delle scienze cognitive in Italia.
Si è chiusa Sabato la settima edizione del Codisco, il Coordinamento Dottorati Italiani di Scienze Cognitive, promosso dall’Università degli Studi di Messina, Dipartimento di Scienze Cognitive della Formazione e Studi Culturali.
L’evento ha riunito a Noto, sede del Consorzio Mediterraneo Orientale afferente all’università messinese, numerosi scienziati per fare una sintesi degli studi di scienze cognitive in Italia, delineando bilanci e prospettive.
Nella sessione svoltasi giovedì pomeriggio l’attenzione si è focalizzata sulle prospettive naturalistiche nelle scienze cognitive, mentre venerdì il focus è stato riservato nella mattinata alle filosofie della mente e nel pomeriggio alle scienze del linguaggio. Il convegno si è chiuso stamattina con una riflessione sulla performance nelle scienze cognitive, sancendo l’aspetto corale di un settore di studi che rappresenta oggi una delle punte d’avanguardia negli studi scientifici.
Numerosi anche i dottorandi che hanno preso parte ai lavori, alcuni dei quali hanno esposto i lavori delle proprie ricerche, partecipando al “Premio Codisco” che sarà assegnato nei prossimi mesi ai due articoli scientifici ritenuti migliori.
Il confronto e il dibattito continueranno nei prossimi mesi, in vista della pubblicazione del primo numero di una nuova e ambiziosa rivista scientifica con pubblicazione semestrale: L’Italian Journal of Cognitive Sciences, “Reti, saperi e linguaggi” che intende promuovere le scienze cognitive nell’ambito della cultura accademica italiana a nel panorama scientifico internazionale.
«La prospettiva interdisciplinare della nuova pubblicazione, il cui primo numero uscirà il prossimo maggio- spiega Antonino Pennisi, Direttore della rivista e del Dipartimento– vuole integrare le varie discipline affermatesi negli ultimi venti anni tra cui la biologia evoluzionistica dello sviluppo, l’etologia cognitiva, la neuroetica, la neuroestetica e l’antropologia cognitiva. Questo approccio pone oggi le scienze cognitive come interlocutore privilegiato per un dialogo fecondo tra discipline scientifiche e umanistiche e rappresenta un laboratorio di idee, analisi e interpretazioni fondamentali per le nuove scienze sociali». ha già aderito al comitato di redazione della rivista studiosi di calibro internazionale come Alessandro Minelli, Giorgio Vallortigara, Vittorio Gallese, Marco Gamba, Giorgio Manzi, Alberto Oliviero, Alessandra Falzone, Telmo Pievani, Corrado Sinigaglia, Pietro Perconti, Francesco Ferretti, Andrea Pinotti, Giovanna Marotta ed Edoardo Lombardi Vallauri.
Bilancio positivo anche per l’anno accademico appena concluso e per il percorso del Dipartimento, che oggi rappresenta una tra le realtà più all’avanguardia negli studi sulla cognizione in Italia.
«L’esperienza del Codisco è oramai consolidata e cresce sempre più grazie a partecipazioni e contributi illustri. Oggi il nostro Dipartimento è un punto di riferimento nell’ambito delle scienze sociali e delle nuove tecnologie e guarda con interesse al nuovo programma europeo per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione Horizon 2020. Crediamo infatti che il nostro polo rappresenti una grande ricchezza per il territorio e sia un attrattore d’interesse per molti scienziati italiani e non solo. Il grande fervore scientifico è sostenuto da moltissimi giovani brillanti che, nonostante la crisi che si è abbattuta anche sulle università italiane, hanno deciso di dedicarsi alla scienza e alla ricerca».