Il 7 gennaio, all’esito di articolata attività investigativa diretta dal Procuratore Fabio Scavone e coordinata dal P.M. Tommaso Pagano della Procura della Repubblica di Siracusa, i Carabinieri della Stazione di Avola (SR) hanno tratto in arresto un uomo avolese per il reato di violenza sessuale aggravata su minore.
Le investigazioni dei Carabinieri hanno avuto origine a seguito di una denuncia da parte dei genitori della vittima, una bambina, all’epoca dei fatti dodicenne, affetta da grave ritardo mentale, che riferivano ai militari di come la bambina accusasse l’uomo, un vicino di casa della famiglia, di aver abusato di lei. Le immediate indagini si sono da subito indirizzate verso la ricerca di riscontri probatori sentendo a verbale le persone che, nei diversi tempi e luoghi, erano venuti a contatto con la bambina, la sua famiglia e l’uomo indagato, ma anche attraverso il sequestro degli indumenti della minore sui quali, grazie all’intervento del R.I.S. di Messina, sono state evidenziate alcune tracce riconducibili ad un rapporto avuto con l’uomo. Il fatto si sarebbe consumato in una circostanza in cui l’arrestato, che godeva della fiducia della bambina in quanto vicino di casa, sarebbe riuscito ad entrare nell’appartamento in cui abita la famiglia della vittima e, approfittando di essere rimasto solo con la minore, avrebbe abusato di lei approfittando delle sue condizioni di inferiorità fisica e psichica.
In considerazione di tutti gli elementi raccolti, all’esito dell’attività di indagine, l’Autorità Giudiziaria ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere in esecuzione della quale l’uomo è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa, a disposizione dell’A.G..
Quello in esame è un grave e delicato episodio di violenza sessuale aggravata su minore, una situazione gravissima che i Carabinieri della Compagnia di Noto sono riusciti ad affrontare grazie alla continua presenza sul territorio ed alla fiducia riposta dalla vittima nell’operato dei Carabinieri e della Magistratura. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno drammatico che si può contrastare solo con un lavoro condiviso e diversificato in cui assume un ruolo decisivo la fiducia verso le istituzioni.