Proseguono i servizi posti in essere dai Carabinieri della Compagnia di Noto finalizzati alla prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti.
In particolare, nel corso della giornata di ieri mercoledì 17 agosto, ad Avola, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa del N.O.R.M. hanno tratto in arresto in flagranza del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente Trebisonda Lorenzo, classe 1984, e Caputo Rosanna, classe 1982, entrambi di origini avolesi ed incensurati.
Nel corso dell’articolato servizio, che ha visto impiegati militari in abiti civili supportati da personale in uniforme, i Carabinieri hanno intimato l’alt all’autovettura condotta da Trebisonda Lorenzo con a bordo la propria convivente Caputo Rosanna, procedendo ad un normale controllo di polizia nei loro confronti.
L’atteggiamento assunto dai due, apparso subito irrequieto e nervoso nonostante i documenti di guida e di circolazione fossero in regola, ha insospettito gli operanti che, pertanto, hanno deciso di procedere a perquisizione personale e veicolare conclusasi con esito positivo. Infatti, in un borsello in pelle riposto sui sedili posteriori dell’autovettura i Carabinieri hanno rinvenuto due involucri contenenti complessivamente 15 panetti di sostanza stupefacente del tipo hashish del peso complessivo di 1,5 kg.. Particolare attenzione era stata riposta al confezionamento dei panetti, oculatamente avvolti nel cellophane trasparente e sigillati con nastro isolante al fine di impedire che l’odore della sostanze fuoriuscisse dalla confezione, il tutto al fine di eludere eventuali controlli da parte delle forze dell’ordine.
Lo stupefacente, che se immesso sul mercato dello spaccio in strada avrebbe fruttato almeno quindicimila euro, è stato sottoposto a sequestro in attesa di esperire le analisi di laboratorio del caso. Condotti in caserma, Trebisonda Lorenzo e Caputo Rosanna sono stati dichiarati in stato di arresto. Al termine delle formalità di rito, Trebisonda Lorenzo veniva tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa mentre Caputo Rosanna è stato tradotta presso la propria abitazione al regime degli arresti domiciliari in attesa della celebrazione del rito direttissimo presso il Tribunale di Siracusa.
I Carabinieri continueranno a prestare la massima attenzione allo specifico settore organizzando periodicamente mirati servizi preventivi e repressivi.
AVOLA (SR): ALLA VEGLIA PER IL PARENTE DEFUNTO LITIGANO PER QUESTIONI DI EREDITÀ: 7 PERSONE DENUNCIATE DAI CARABINIERI.
Nel corso della notte, ad Avola, i Carabinieri dell’aliquota radiomobile del N.O.R.M. hanno segnalato all’Autorità Giudiziaria quali indagati per i reati di rissa e lesioni personali C. S. classe 1962, C. A. classe 1954, C. M. classe 1970, C. G. classe 1972, C. A. classe 1994, N. P. classe 1974 E M. G. classe 1974, tutti avolesi legati tra loro da vincolo di parentela.
Era circa mezzanotte quando diverse chiamate al numero di emergenza 112 hanno segnalato una violenta rissa in strada tra diverse persone nella prima periferia del paese, in contrada Piana di Renzo. Immediatamente sul posto si recavano due equipaggi dell’Aliquota Radiomobile del N.O.R.M. supportati dal personale della Stazioni di Avola e Noto. Giunti sul luogo dei fatti i militari trovavano una nutrita folla di curiosi e, riversi per terra, un uomo e due donne con ferite al viso ed alle braccia. I presenti riferivano che la lite era iniziata all’interno di una abitazione dove alcune persone stavano vegliando un parente deceduto qualche ora prima e dove si trovavano ancora alcuni di loro che avevano partecipato alla rissa. Prestate le prime cure ai feriti, che nel frattempo venivano condotti da personale sanitario presso il pronto soccorso dell’ospedale G. Di Maria, i militari facevano ingresso nell’abitazione in questione, ove erano ancora evidenti le tracce di una recente colluttazione tra più persone, rintracciando gli altri 4 partecipanti alla rissa che, come se nulla fosse accaduto, avevano ripreso la veglia funebre.Ed è stata propria la morte del caro in comune ed i problemi connessi all’eredità lasciata dallo stesso ai figli a scatenare il furibondo litigio: vecchi rancori tra fratelli e sorelle mai risolti, acuiti dal dolore della recente perdita, qualche frase fuori posto in un momento particolare ed ecco che si è passati rapidamente dalle parole ai fatti. E neppure la salma del caro defunto, sistemata nella camera da letto, è servita a placare gli animi: dagli insulti si è degenerati rapidamente agli spintoni, con schiaffi e pugni che dall’abitazione sono continuati fino alla strada ove la folla, richiamata dalle grida, ha separato i litiganti richiedendo l’intervento dei Carabinieri.
A turno, tutti i partecipanti alla lite hanno ricorso alle cure mediche dei sanitari del 118, con referti che vanno dai 2 ai 10 giorni di prognosi.
I Carabinieri continueranno a seguire con la massima attenzione l’evolversi della vicenda.