Nel corso della serata di ieri 01 ottobre i Carabinieri della Stazione di Avola hanno tratto in arresto in flagranza dei reati di resistenza a Pubblico Ufficiale e minacciata aggravata Agosta Giovanni, avolese classe 1947, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia.
Era sera quando i militari, impiegati nel quotidiano servizio di controllo del territorio, sono stati allertati da alcuni vicini di casa di Agosta Giovanni i quali hanno riferito che l’uomo li aveva minacciati ripetutamente, anche di morte, brandendo un’ascia. Ascia che si era portato al seguito poco dopo quando, a bordo della sua utilitaria di colore rosso, continuando ad inveire contro i vicini, l’uomo si era allontanato da casa.
Al fine di evitare ulteriori conseguenze i Carabinieri si ponevano immediatamente alla ricerca dell’uomo, rintracciandolo dopo pochi minuti mentre, alla guida della propria vettura, percorreva a bassa velocità una strada periferica del paese. I Carabinieri, pertanto, procedevano a fermare Agosta Giovanni intimandogli l’alt ma questo, del tutto indifferente all’intimazione ricevuta, proseguiva la propria marcia quasi investendo uno dei militari il quale, con gesto repentino, riusciva a spostarsi ed evitare la collisione.
Bloccato subito dopo con l’ausilio di altri militari giunti nel frattempo sul posto, Agosta Giovanni, anche in presenza dei Carabinieri, continuava ad inveire contro i vicini. In suo possesso veniva effettivamente rinvenuta un’ascia, posizionata tra i due sedili anteriori dell’auto, che veniva sottoposta a sequestro.
In caserma i Carabinieri ricostruivano l’intera vicenda, iniziata già nel corso della mattinata con insulti e minacce nei confronti della famiglia vicina e proseguita in serata con ulteriori insulti e minacce di morte.
Un rapporto di vicinato tra le due famiglie che non è mai stato idilliaco: tali screzi e battibecchi sembra durino ormai da circa trent’anni senza che ne sia ancora ben chiara la causa.
L’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.