Nel pomeriggio di ieri, Agenti della Polizia di Stato, in servizio al Commissariato di P.S. Di Avola, hanno arrestato Galifi Concetto di 67 anni residente a Cassibile, perché ritenuto responsabile di fabbricazione e porto in luogo pubblico di armi clandestine di fattura artigianale.
Nello specifico, a seguito di telefonata sulla linea d’emergenza 112 – N.U.E. che segnalava un’auto Mercedes classe E come provento di furto, gli operatori della volante del Commissariato rintracciavano l’auto, alla cui guida vi era il Galifi che si mostrava nervoso e sembrava voler occultare qualcosa celato sotto la maglia all’altezza del fianco. Insospettiti, gli operatori procedevano a perquisizione personale, estesa al mezzo di trasporto, durante la quale l’uomo veniva trovato in possesso di un’arma da sparo artigianale priva di segni di riconoscimento e non catalogata, evidentemente “clandestina”, portata indosso e composta da due parti smontate, ovvero un castello costituito da un tubo cilindrico da mezzo pollice con percussore lanciato, con una parte filettata su cui poteva essere avvitato il secondo pezzo di ferro di cm 25.5, ad uso canna; un altro pezzo, anch’esso compatibile con il “castello” e con funzioni di canna, lungo cm 52, veniva rinvenuto nascosto sotto il tappetino lato guida dell’auto.
Alla luce di quanto sopra, sussistendo fondati motivi per ritenere che, nella sua abitazione di Cassibile, l’uomo occultasse altro materiale analogo, veniva perquisito anche l’immobile, dove veniva rinvenuto munizionamento compatibile con il “calibro” dei tubi rinvenuti e, sul terrazzo dell’immobile, veniva scoperto un piccolo laboratorio artigianale, fornito di tutti gli attrezzi necessari per l’alterazione di una serie di tubi metallici, del tutto simili a quelli già rinvenuti, al fine di realizzare parti da utilizzare per l’assemblaggio di armi artigianali.
Si procedeva, così, al sequestro di n. 41 cartucce cal. 8 a pallini, n. 1 cartuccia cal. 12 a pallini, detenute illegalmente ed occultate all’interno di un sacchetto dietro ad una cassetta di attrezzi, n. 5 molle di varia grandezza ed idonee alla realizzazione di “percussori lanciati”, n. 1 imbuto in metallo per carica cartucce, n. 2 percussori di varia grandezza, n. 1 canna in acciaio cal. 8 di cm 50 provvista di filettatura per avvitatura, n. 1 canna in acciaio cal. 9 di cm 41 provvista di filettatura per avvitatura. Si procedeva, ancora, al sequestro di un ombrello nero, modificato artigianalmente per renderlo simile ad una canna da fucile, posto che l’asta centrale, di spessore maggiore rispetto a quella di un normale ombrello, era vuota e l’estremità era stata trasformata in “vivo di volata”, occultato alla vista da un tappo. Inoltre, l’ombrello era provvisto di manico estraibile e sostituibile con castello munito di percussore lanciato e costituito da una canna cal. 8 di cm 64.
Tutti i tubi e gli strumenti rinvenuti, inoltre, risultavano perfettamente interscambiabili per l’assemblaggio di armi verosimilmente idonee allo sparo.
Visti i gravi, precisi e concordanti indizi raccolti, si procedeva all’arresto del Galifi. Nei suoi confronti, inoltre, vista la denuncia presentata dalla figlia intestataria dell’auto, si procedeva, altresì, per il reato di appropriazione indebita, avendo accertato che, nonostante l’espressa volontà della donna, il Galifi non aveva ritenuto di restituirle l’auto di sua proprietà.
L’uomo, ultimate le formalità di rito è stato accompagnato alla Casa Circondariale di Cavadonna, in attesa dell’udienza di convalida che si terrà nei prossimi giorni.
Tutto il materiale sequestrato sarà oggetto di accertamenti tecnico-balistici finalizzati a determinarne la funzionalità e la capacità offensiva e, inoltre, a verificarne l’eventuale utilizzo in passati episodi delittuosi.