Nel corso della giornata di ieri mercoledì 13 luglio, ad Avola, i Carabinieri della locale Stazione hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari di Siracusa su richiesta avanzata dal Pubblico Ministero Dott.ssa Margherita Brianese, traendo in arresto Stella Rosario, avolese classe 1975, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti di polizia, e sottoponendo alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa S.P., classe 1997. I due uomini sono ritenuti responsabili rispettivamente del reato di atti persecutori nei confronti della ex compagna e di maltrattamenti in famiglia nei confronti della madre.
Nello specifico, Stella Rosario, non accettando la separazione dalla sua ex compagna, ha iniziato a molestarla insistentemente, apostrofandola con frasi ingiuriose, minacciandola ripetutamente, anche di morte, seguendola nei suoi spostamenti, appostandosi nei presi della sua abitazione e del suo luogo di lavoro. Episodi che, considerata la loro frequenza e gravità, hanno cagionato un duraturo stato d’ansia nei confronti della vittima, una donna avolese di 37 anni, facendole temere per la propria incolumità, esasperandola al punto da dover cambiare le proprie abitudini di vita per timore di incontrare il suo ex compagno e di assistere all’ennesima scenata. Stanca di tale situazione, la donna ha chiesto aiuto ai Carabinieri, denunciando le vessazioni subite. I successivi accertamenti posti in essere dai militari sotto la guida dell’Autorità Giudiziaria hanno consentito di ricostruire la dinamica dei fatti raccogliendo elementi tali da sostenere la misura cautelare emessa dal GIP.
Contestualmente, i Carabinieri hanno sottoposto alla misura del divieto di avvicinamento alla persona offesa S.P., classe 1997, figlio della coppia. Il giovane, schierandosi dalla parte del padre, ha maltrattato ripetutamente la madre, con insulti e manifestazioni di disprezzo nei suoi confronti, giungendo persino alle percosse in talune circostanze.
L’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Quello in disamina si configura come l’ennesimo episodio di violenza domestica, una situazione gravissima che Magistratura e Carabinieri sono riusciti ad affrontare grazie anche alla volontà della vittima di rivolgersi alle forze dell’ordine e di denunciare. Si tratta, purtroppo, di un fenomeno drammatico che si può contrastare solo con un lavoro quotidiano condiviso e diversificato in cui assume un ruolo decisivo la fiducia verso le varie istituzioni che affrontano con professionalità e competenza lo specifico argomento.