Nel corso dell’operazione che nella notte di lunedì 23 novembre 2015 ha visto dare esecuzione a 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le indagini Preliminari di Catania su richiesta di quella Procura Distrettuale Antimafia per i reati di cui agli art. 73 e 74 D.P.R. 309/90, i Carabinieri della Compagnia di Noto hanno tratto in arresto, in flagranza del reato di detenzione illegale di arma comune da sparo ed alterazione di arma Morale Vincenzo, avolese classe 1968, con precedenti di polizia.
Nello specifico i militari, recatisi presso l’abitazione dell’uomo per dare esecuzione all’ordinanza cautelare, nonostante avessero più volte suonato al campanello, non ricevevano alcuna risposta sebbene lo stesso si fosse svegliato come si poteva evincere dalle luci di casa che erano state accese. Dopo alcuni minuti la moglie di Morale apriva la porta e, chiesta la presenza in loco del marito, riferiva che l’uomo si trovava in casa intento a vestirsi. Pertanto i militari operanti procedevano alle ricerche di Morale Vincenzo notando lo stesso rientrare verso casa da una zona oscura del suo terreno con indosso un paio di pantaloni bagnati nella parte bassa e dei sandali. I militari operanti decidevano, pertanto, di seguire le tracce lasciate dall’uomo nell’erba alta, giungendo al confine con il terreno limitrofo delimitato da una rete metallica di recinzione. Ed è proprio in questo terreno che i militari rinvenivano, avvolta in uno straccio, una pistola a tamburo arrugginita nelle parti esterne ma perfettamente funzionante nella rotazione del tamburo e nell’abbattimento del cane, con canna modificata ad anima liscia, priva di matricola, nonché un sacchetto di carta con n.6 cartucce calibro 38 parzialmente ossidate. Il tutto era tenuto insieme da una calamita a forma di parallelepipedo ed avvolto in uno straccio che si presentava asciutto nonostante la rugiada mattutina ed il terreno bagnato. Pertanto, ritenendo la condotta tenuta da MORALE Vincenzo palesemente riconducibile all’occultamento dell’arma in questione, non essendo lo stesso in grado di fornire alcuna plausibile spiegazione in ordine alla sua presenza in giardino a quell’ora della notte, si procedeva a dichiararlo in stato di arresto. La perquisizione veniva successivamente estesa all’abitazione ed alle sue pertinenze dando, però, esito negativo.
L’arresto in questione fornisce un ulteriore elemento di riscontro al quadro indiziario ricostruito dai militari operanti e condiviso dall’Autorità Giudiziaria e che è alla base delle misure cautelari eseguite la scorsa notte. In particolare, viene ulteriormente rafforzata l’ipotesi di una associazione forte e compatta, munita degli strumenti necessari a gestire il traffico di stupefacenti sul territorio, capace eventualmente di ricorrere anche alla forza per intimorire quanti si scostavano dalle direttive impartite dai capi del gruppo.
L’arrestato, a cui è stata successivamente notificata la misura cautelare, è stato tradotto presso la casa circondariale “Cavadonna” di Siracusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.