L’indecenza più grande non sono le condizioni disastrose in cui ancora oggi, a trent’anni dall’avvio dei lavori, si trova l’autostrada Siracusa-Gela, bensì il silenzio sfacciato con cui queste condizioni sono avallate dai vertici del Cas. In particolare il tratto che va da Siracusa a Rosolini è fortemente penalizzato dai lavori continui. Cantiere si alterna a cantiere e mi chiedo fino a quando dovremo continuare a tollerare questa condizione.
Si tratta di una situazione inaccettabile da ogni punto di vista: da quello pratico, poiché a causa dei continui cantieri quella che dovrebbe essere un’autostrada è percorribile solo con grande difficoltà e pericolo; da quello economico, visto il fiume di denaro pubblico che si sta spendendo a più riprese; da quello dello sviluppo, perché un’opera di questo tipo, che dovrebbe essere il fulcro dei trasporti in zona, rimane un fallimento sconfortante.
Abbiamo atteso decenni per la sua inaugurazione, avvenuta a singhiozzo e parzialmente. Poi abbiamo dovuto aspettarne il rifacimento di una buona parte in seguito a problemi strutturali con cui erano stati eseguiti i lavori. Adesso ci tocca il rifacimento del tappetino stradale. E mentre giungono notizie dell’approvazione dei nuovi lotti e della costruzione di eventuali bretelle, la parte teoricamente fruibile lo è solo con grande difficoltà. Fino a quando continueranno a prenderci in giro in questo modo?
Non credo che la provincia di Siracusa tutta, e in particolare la zona sud che è fortemente danneggiata, possa tollerare oltre. Intendo dunque chiedere spiegazioni al commissario del CAS, Anna Rosa Corsello, perché si corra ai ripari per una situazione diventata oggi paradossale.
On. Giuseppe Gennuso
Palermo, 22 maggio 2012