Dopo una lunga, inspiegabile e solenne dormita dell’Amministrazione Muraglie sul Piano Regolatore Generale, durata circa un anno, il Presidente del Consiglio comunale Roccuzzo è stato costretto, stanotte, a fare le ore piccole dalla notizia, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, dell’avvenuta nomina del Commissario ad acta, l’architetto Salvatore Sacco, al fine di “provvedere […] in sostituzione del consiglio comunale, alla definizione di tutti gli adempimenti necessari al definitivo esame e trasmissione del P.R.G”.
Svegliata bruscamente dal proprio torpore, l’Amministrazione Muraglie ha creduto di poter rimediare a dodici mesi di colpevole immobilismo, convocando stanotte il Consiglio comunale in seduta urgente fissata per domenica mattina.
Se la storia amministrativa del P.R.G. potrà forse cambiare – anche se abbiamo seri motivi di credere che la ‘pezza’ sarà peggiore e assai più vistosa del ‘buco’ che andrebbe a coprire – la sostanza politica, però, rimane la stessa: l’avvenuta nomina del commissario ad acta è, infatti, la certificazione della cronica incapacità della Giunta Muraglie di prendere decisioni; è la conferma, nero su bianco, che non vi è un’idea univoca alla base di questa maggioranza, dominata dalle ‘correnti’, dai personalismi e dal malcontento. Che non esiste, di fatto, una vera maggioranza che guardi unita nella stessa direzione alla guida della città.
Vi è, piuttosto, un coacervo di volontà poco chiare, incapaci di prevalere l’una sull’altra; un collettivo strabico non in grado di avanzare in alcuna direzione.
È il fallimento della politica, ad appena un anno dalle elezioni.