Viviamo un’epoca in cui, a valle della crisi del modello economico attualmente dominante nel mondo occidentale, le politiche locali subiscono progressivamente la scelta consumata da parte delle politiche ad esse sovraordinate di mettere in discussione lo stato sociale così come faticosamente costruito nel secolo scorso.
A farne le spese, indirettamente, nell’ambito delle azioni amministrative degli enti locali, sono addirittura gli stessi principi non negoziabili, come il diritto alla vita, la difesa della famiglia, la libertà d’istruzione. Le politiche locali stanno infatti assumendo (sic!) come necessari e socialmente accettabili i tagli al sostegno nelle scuole, la riduzione degli interventi in favore delle categorie più deboli, la polverizzazione dei provvedimenti di aiuto alle famiglie non abbienti.
Nel rispetto di un faticoso e lungo percorso che ci permetta di individuare un modello economico alternativo a quello attuale (cammino che pretende una rivoluzione culturale), è opportuno che le comunità locali si interroghino su quali iniziative intraprendere per mantenere la coesione sociale, aiutando la porzione di cittadini che si trovano oggi più in difficoltà. Da questo punto di vista, ritengo interessante la proposta recentemente lanciata da Marco Capillo di una “fondazione Welfare Siracusa”, attraverso la quale chiamare in causa chi voglia essere della partita per creare un fondo comune di solidarietà. Mi sembra una proposta valida sul piano istituzionale, ma da sostenere anche a livello personale, anche a prescindere dalla volontà che dovesse esprimere in merito l’Amministrazione provinciale. Esprimo dunque fin d’ora la mia completa collaborazione per la realizzazione di questo progetto.
Michele Mangiafico
Presidente Consiglio provinciale di Siracusa