Erano diverse le imbarcazioni soccorse e quindi diversi sono stati i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Una piccola barca carica di 33 tunisini è stata soccorsa e sono stati fermati due scafisti. Tutti gli altri dopo il fotosegnalamento sono stati trasferiti presso un CIE per essere respinti e condotti in Tunisia.
Superato il numero degli scafisti fermati dalla Polizia a Ragusa nel 2015 ed ancora mancano 3 mesi alla fine del 2016.
Salgono a 148 gli scafisti fermati nel 2016 (25 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato ha trasferito subito dopo il fotosegnalamento i migranti giunti a Pozzallo. Scesi dalla nave sono stati identificati e subito fatti partire a bordo di autobus verso altri centri
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 14.420 migranti in occasione di 37 sbarchi.
La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di altri 4 scafisti: BOUDAYA Saifeddine, nato in Tunisia il 22.05.1991, HSADDAK Hamdi, nato in Tunisia il 15.02.1979, SAIDI Mohammed, nato in Guinea in data 08.03.1996 e LAMIN Sysse, nato in Senegal il 01.01.1987.
Sono loro secondo i testimoni coloro che hanno condotto gommoni e piccole barche cariche oltre modo di migranti partiti dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 10:56 del giorno 13.09.2016 la nave “DICIOTTI CP941”, della Guardia Costiera Italiana soccorreva un gommone con numerosi migranti a bordo. Alle successive ore 11:05 la nave “DICIOTTI avvistava un altro gommone e di seguito altri ancora fino a soccorrere complessivamente 656 migranti. Al termine dei soccorsi, la nave dirigeva verso il porto di Pozzallo dove giungeva la sera del 14 e completava le operazioni di sbarco il 15 mattina.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini a distanza di 24 ore dall’arrivo in porto. Ieri sera sono stati raccolti gravi indizi di colpevolezza a carico di 4 scafisti.
Le indagini della Polizia iniziate subito dopo l’approdo sono state concluse dopo 24 ore stante l’elevatissimo numero di migranti al centro, a seguito dell’arrivo di quasi 700 migranti.
Al termine delle indagini, i testimoni hanno permesso di raccogliere gravi indizi di colpevolezza a carico dei migranti indicati come scafisti.
Uno degli scafisti tunisini ha aggredito il membri della nave soccorritrice durante la traversata per l’Italia e per questo è stato denunciato per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Lui insieme al complice sono stati arrestati in quanto scafisti mentre tutti i migranti sono stati trasferiti in un CIE per essere respinti con espulsione ed accompagnamento coatto in Tunisia.
Gli scafisti fermati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 148 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola