Il Comune di Ispica aderisce alla mobilitazione permanente dei Comuni siciliani promossa dall’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) con un ordine del giorno approvato all’unanimità nella seduta del Consiglio Regionale del 21 gennaio scorso.
«Condivido pienamente – afferma il sindaco Piero Rustico – la ferma presa di posizione dell’Anci contro le scelte nazionali e regionali a danno dei Comuni, con riferimento principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale, e sottoscrivo integralmente l’ordine del giorno approvato a Palermo il 21 gennaio scorso da AnciSicilia. Per tale ragione, in armonia con il sentire di tutta la Giunta Municipale, il nostro Comune parteciperà a tutte le azioni di protesta suggerite dall’Anci, curando nel contempo una capillare comunicazione ai cittadini.»
Contestualmente sono state annunciate le prime tre azioni che avranno luogo nel nostro Comune. Da oggi la bandiera della Regione Siciliana che sventola in Municipio sarà a mezz’asta in attesa dell’avvio di un Tavolo istituzionale di confronto, che dia risposte credibili affrontando i nodi irrisolti, a partire dall’attuazione della legge 42/2009 in materia di federalismo fiscale. Stamane il Sindaco ha inoltrato al presidente Giuseppe Quarrella richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, per il 9 febbraio prossimo, con all’ordine del giorno la discussione sul documento approvato dal Consiglio Regionale dell’AnciSicilia. Per domani, 28 gennaio, è stato programmato lo spegnimento delle luci della Casa Comunale e di parte della pubblica illuminazione in Corso Umberto (lato Municipio), in Piazza dell’Unità d’Italia e in Corso Garibaldi, dalle ore 19,00 alle ore 19,05.
«Gli Amministratori locali – ha concluso il sindaco Piero Rustico – siamo costretti a confrontarci ogni giorno con i nostri concittadini dovendo dare spiegazioni circa decisioni non dipendenti dalla nostra volontà. È giusto perciò che i cittadini siano informati, anche attraverso queste forme di sensibilizzazione, sulle conseguenze concrete che le scelte nazionali e regionali stanno producendo e rischiano di produrre in termini di tagli dei servizi erogati e conseguente necessitato innalzamento delle aliquote dei tributi locali.»