Lavori in corso per la stesura definitiva dei candidati a Sindaco e le relative liste che li appoggeranno. Incontri ufficiali e sottotraccia si susseguono in questi giorni dai quali potrebbe uscire qualche grossa sorpresa dell’ultima ora. Ci riferiamo ai candidati alla poltrona di Sindaco il cui numero potrebbe assottigliarsi come potrebbe aumentare. E’ un vero gioco a scacchi dove ogni pedina viene mossa dagli “homo sapiens” della politica nostrana più o meno con discrezionalità per non urtare la sensibilità ora dell’uno ora dell’altro. Accordi che sfumano, accordi che si intrecciano con l’obiettivo di fare la mossa più giusta e infliggere lo “scacco matto” all’avversario. Un dato è certo, ovvero che non sarà una campagna facile.
Ad oggi i pretendenti alla fascia tricolore sono: Corrado Calvo, Sindaco uscente il quale a questo punto non sa su quale appoggio potrà contare considerato che anche il gruppo Candiano lo ha lasciato; Enzo Caschetto arroccato con il suo Movimento a cinque stelle e come prassi assodata, anche se si dichiarano aperti ad altre aggregazioni, concorreranno da soli; Rosario Cavallo appoggiato dal suo gruppo originario di quattro consiglieri uscenti, ai quali si sono aggregati il consigliere Spadola e il gruppo che fa riferimento al consigliere uscente Andrea Candiano e Fratelli d’Italia; Tino Di Rosolini sul quale convergono diversi esponenti politici di spicco della vecchia guardia e il gruppo Noi con Salvini; Pinello Gennaro con il suo Movimento Etica che potrebbe contare anche su qualche altro elemento o gruppo che al momento rimane sull’Aventino pronto a cogliere la migliore opportunità; Pippo Incatasciato che conta sul suo Movimento Piazza Civica e l’appoggio del Pd, sulla cui compattezza si nutrono forti dubbi, e Forza Rosolini.
Tra scontri e battibecchi, quello che stiamo attraversando è un inizio di campagna elettorale non proprio idilliaco, che si spera non sfori e si rimanga nei giusti binari, cioè quelli di una campagna elettorale fondata principalmente sul rispetto della persona e dell’antagonista politico che, pur non condividendo le medesime linee programmatiche di partito e/o movimento che sia, non vuol dire che debba essere bersaglio di attacchi ed affermazioni che vanno a sforare nella villanìa più assoluta. Rosolini deve tornare ad essere un paese civile e democratico, che deve intraprendere un cammino serio ed innovativo, possibilmente con l’aiuto dei tanti giovani di valore, per tornare ad occupare il posto che legittimamente gli compete. Quindi bando alle ciance, alle parole, alle sterili polemiche e prevalgano gli interessi dei cittadini e la risoluzione dei veri problemi della città.