PER NON MORIRE DI MAFIA: Finché la mafia esiste bisogna parlarne, discuterne, reagire. Il silenzio è l’ossigeno grazie al quale i sistemi criminali si organizzano e la pericolosissima simbiosi di mafia, economia e potere si rafforza. I silenzi di oggi siamo destinati a pagarli duramente domani, con una mafia sempre più forte, con cittadini sempre meno liberi. – P. Grasso –
programma:
23 marzo 2013 – Teatro Tina Di Lorenzo – P.zza XVI maggio, Noto
Tratto dall’omonimo libro a cura di Pietro Grasso, procuratore antimafia oggi sospeso per il suo impegno politico, “Per non morire di mafia” è uno spettacolo dichiaratamente sociale. Alessio Pizzech ne è il regista che, con dovizia di particolari, ha seguito l’unico interprete in scena, Sebastiano Lo Monaco, lungo un percorso che lo vede vestire proprio i panni del procuratore. Tuttavia di Grasso disegna tanto la figura professionale, quanto quella della dimensione intima, familiare, umana. Perché la mafia fa paura e fa paura a tutti, perché la mafia esisteva ed esiste ancora oggi, ma adesso abbiamo più strutture, più strumenti per combatterla, il PNA (Procuratore Nazionale Antimafia) è uno di questi, è un uomo che ha dalla sua parte la conoscenza della legge, il potere di utilizzarla a difesa della cittadinanza onesta e in contrapposizione ad una criminalità organizzata che non conosce Stato, che non conosce Legge, che non riconosce lo Stato Italiano, che non riconosce la Legge Italiana, e che soprattutto non rispetta il diritto alla vita.
Il mezzo di comunicazione teatrale, a tale fine, è decisamente privilegiato. Non esiste arte che,
come il teatro, metta maggiormente lo spettatore a confronto con la vita in scena, non esiste arte che, quanto il teatro, metta a confronto lo spettatore con la propria vita e la propria responsabilità civile e morale.
La platea è la comunità e sulla scena si combatte la mafia, se è vero il principio aristotelico della catarsi, tutta la comunità dovrebbe, partecipando al “rito” contro la mafia, unirsi anch’essa e assumersi la responsabilità di alleviare il peso che grava sulle spalle dei magistrati, della Procura e del PNA in particolare.
Questo spettacolo è un richiamo alla responsabilità civica, è un momento di condivisione
che nessun siciliano deve e può perdere.
“Per non morire di mafia” è rivolto soprattutto ai giovani, perché non vivano pensando ad una Sicilia senza mafia come un’utopia, perché imparino a pensare la loro vita come diritto imprescindibile assumendosi la responsabilità di tale diritto e vivendola con libertà.