Nel corso della nottata odierna personale della Compagnia Carabinieri di Vittoria (RG), a conclusione di un’articolata attività d’indagine, ha dato esecuzionenel territorio di Acate a tremisure di custodia cautelarein carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Ragusa, dott. Giovanni Giampiccolo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nella persona del Sostituto Procuratore dott.Santo Fornasier, che ha concordato con le risultanze investigative raccolte dalla dipendente Stazione di Acate, a carico di altrettanti pregiudicatirumeni, tutti residentiin Contrada Macconi: si tratta diBonculescuIrinel Jean, classe 1985, Mocanu Vasile, classe 1991, e Petras Adrian, classe 1988.
L’operazione conclude una complessaattività investigativa iniziatanell’immediatezza della commissione di una rapina, avvenuta nella serata del 6 maggio scorso, lungo la Strada Consortile Case Serre, quando tre uomini di nazionalità straniera a bordo di un’autovettura avevano avvicinato la vittima, un cittadino rumeno di 23 anni, che stava transitando con la propria bicicletta per fare rientro a casa, facendolo salire con la forza. Sul mezzo il malcapitato era stato colpito con calci e pugni e gli era stato così sottratto il portafoglio, contenente 25 euro in contanti. Successivamente, gli aggressori lo portavano in località Baia Dorica, a Scoglitti, dove, dopo averlo nuovamente picchiato selvaggiamente,lo avevano abbandonato. Grazie al soccorso della sorella della vittima, avvertita con mezzi di fortuna dal 23enne, il giovane era stato trasportato all’Ospedale Guzzardi di Vittoria, dove veniva riscontrato affetto da traumi contusivi multipli al volto ed escoriazioni sparse su tutto il corpo, con una prognosi di 20 giorni.
Fin da subito, si evidenziava una complessità nella ricostruzione della vicenda e nella successiva individuazione dei responsabili, data soprattutto dal fatto che la rapina e il pestaggio erano avvenuti dapprima in area rurale e periferica, e poi in una zona isolata presso il mare.
Tuttavia, l’iniziale mirata attività informativamessa in campo e, in un secondo momento, le testimonianze di alcune persone e i filmati delle telecamere di alcuni immobililimitrofi ai luoghi dove erano stato commessi i reati,hannoconsentito agli inquirenti di risalire alla vettura utilizzata, una Lancia Y vecchio modello, e di delineare le fattezze somatiche dei presunti responsabili, mediante appositi riconoscimenti fotografici. I Carabinieri sono riusciti a ricostruire i momenti salienti, fondamentali per definire l’impianto probatorio, avviando attività tecnica che si è affiancata ai più consueti metodi d’indagine, quali pedinamenti, osservazione e controllo territoriale:sono stati così identificati senza ombra di dubbioitre rapinatori, associati già dalle prime luci dell’alba alla Casa Circondariale di Ragusa.
Un’indagine che non si ferma qui: infatti, i militari sono al lavoro per accertare collegamenti e responsabilità in altre rapine avvenute nel comprensorio rurale dell’ ipparino e, più in generale, nelterritorio ibleo.