Da tempo erano stati riscontrati malfunzionamenti alla rete elettrica pubblica di Contrada Macconi, ad Acate (RG), tanto che il locale presidio dell’Arma aveva immediatamente avviato una mirata attività investigativa per fare piena luce sulla vicenda e per accertare le responsabilità dei colpevoli.
I militari della Compagnia di Vittoria (RG), acquisiti i necessari elementi probanti ottenuti grazie ai metodi più consueti d’indagine, quali pedinamenti, osservazione e controllo del territorio, ma facendo anche ampio uso dei moderni ausili tecnici a loro disposizione, nel tardo pomeriggio di ieri hanno effettuato decine di perquisizioni nell’area oggetto dell’attività investigativa, appurando che l’intera Contrada era allacciata abusivamente alla rete elettrica pubblica, mediante appositi cavi.
Sono scattate così le manette per ben 9 persone, perlopiù di origine straniera: si tratta di Arcerito Liborio, 53enne, Filipov Florin Valentin, rumeno di 46 anni, Elabbassi Abdeljalil, 27 enne marocchino, e di 6 tunisini, Haj Ahmed Salah, 19enne, Maaoui Karim, 26enne, Toumi Alaedine, 23enne, Toumi Abdelaziz, 34enne, Hassen Nabil, 28enne, e Ferchichi Hatem, 36enne.
Nello specifico, il dispositivo messo in campo dall’Arma, costituito da oltre 40 militari, ha accertato che nelle abitazioni sottoposte a perquisizione, tutte situate in Marina di Acate in Contrada Macconi, vi era l’esistenza di cavi che, opportunamente nascosti, andavano a connettere il quadro elettrico delle dimore con quello dell’illuminazione pubblica: dopo aver interrotto la rete abusiva artigianalmente creata e messo in sicurezza l’intera area con l’ausilio dei tecnici Enel, i cavi sono stati posti in sequestro, mentre i responsabili sono stati tratti in arresto per furto aggravato in concorso di energia elettrica.
Condotti nella caserma di via Galileo Galilei per espletare le formalità di rito, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Ragusa, dott. Scollo, sono stati rimessi in libertà. Sono tuttora in corso accertamenti da parte dei Carabinieri per verificare l’entità dell’energia elettrica sottratta, certamente cospicua, anche in relazione al lungo periodo di tempo durante il quale il reato è stato perpetrato. Pertanto, le indagini sono suscettibili di ulteriori sviluppi operativi.