Camminava tranquillamente in una via di Acate, quando invece doveva trovarsi agli arresti domiciliari: sono scattate così le manette per il 29enne pregiudicato Procida Mario, “pizzicato” nella serata di ieri dai Carabinieri della Stazione di Acate, mentre erano impegnati nell’ambito dei servizi di controllo del territorio finalizzati alla repressione dei reati contro il patrimonio, nella giurisdizione di competenza.
L’uomo, già noto ai Carabinieri che lo avevano arrestato lo scorso novembre nell’ambito dell’operazione “Predator”, con la quale era stato sgominato un sodalizio criminale dedito alla commissione di furti ai danni di istituti scolastici e cantieri edili della provincia di Ragusa e con base logistica proprio ad Acate, stava percorrendo una via del centro cittadino, quando una pattuglia di militari lo ha riconosciuto. Il giovane ha cercato di nascondersi tra i cespugli di un’abitazione ma, vistosi riconosciuto, ha cercato di fuggire: dopo un breve inseguimento i Carabinieri, supportati anche da altre pattuglie nel frattempo sopraggiunte, gli hanno impedito qualsiasi via di fuga, bloccandolo.
Considerata l’assenza dal domicilio e il mancato rispetto delle prescrizioni inerenti la misura alternativa alla detenzione carceraria, il pregiudicato è stato sottoposto nuovamente al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione, su disposizione del sostituto procuratore della Repubblica, dott.ssa Valentina Botti, per i provvedimenti di competenza, dinanzi al quale dovrà rispondere del reato di evasione.
Gli inquirenti stanno ora vagliando attentamente la posizione del giovane per accertare le ragioni per le quali non si trovasse presso la propria abitazione, così come previsto.