La prossima settimana la farsa per danza Pulcinella e l’imperatore
“Argonauti” Latomia dei Cappuccini, Siracusa, Domenica 24 agosto ore 21
“Pulcinella e l’imperatore” Latomia dei Cappuccini, Siracusa, Giovedì 28 agosto ore 21
Due opere originali della MDA Produzioni Danza saranno ospitate alla Latomia dei cappuccini di Siracusa grazie al patrocinio della città di Siracusa, in collaborazione con Italia Nostra e con il sostegno dei Teatri di Pietra Sicilia, la rete nazionale per la valorizzazione dei teatri antichi e dei siti monumentali. Si tratta di due spettacoli interamente dedicati a temi classici: “Argonauti- Medea e Giasone” che sarà messo in scena domenica 24 agosto, e la farsa in danza “Pulcinella e l’imperatore” che sarà rappresentato giovedì 28 agosto.
Lo spettacolo che domenica 24 agosto alle ore 21 sarà ospitato alla Latomia dei Cappuccini di Siracusa è reduce da uno strepitoso successo: prima a Napoli, dove la platea ha applaudito per dodici minuti consecutivamente la protagonista Cinzia Maccagnano, attrice siciliana formatasi alla scuola dell’Inda che negli anni si è distinta diventando a poco a poco una rivelazione del teatro italiano, e successivamente in tutte le piazze del circuito Teatri di Pietra Sicilia.
Lo spettacolo che ha riscosso così tanto successo e che ora sarà rappresentato per la prima volta a Siracusa è “Argonauti – Giasone e Medea”, prodotto da Mda produzioni Danza, di cui firma la drammaturgia Maurizio Donadoni (da Apollonio Rodio, Franz Grillparzer e Euripide) e la regia e coreografie Aurelio Gatti.
La vicenda è quella di Medea, sacerdotessa di Ecate interpretata da una superlativa Cinzia Maccagnano, che innamoratasi follemente di Giasone tradisce il suo popolo e aiuta l’amato a rubare il sacro Vello d’oro e fugge con lui per poi essere, dopo alcuni anni, ripudiata a sua volta per un’altra donna (Glauce, figlia del re di Corinto). Una lettura che trascende il piano individuale per porsi invece come rappresentazione simbolica dell’incontro-scontro tra due culture diverse: da una parte il mondo arcaico, irrazionale e magico di Medea; dall’altra il mondo moderno, razionale e laico di Giasone. Dall’incontro di questi due mondi, agli antipodi fra loro, non può che nascere lo scontro. E si tratterà, nella fattispecie, di un conflitto insanabile, lontano da qualunque possibilità di sintesi. Un viaggio onirico‚ visionario‚ tramite il quale ognuno raggiungerà il fondo della propria anima‚ e non è detto che sia quel luogo remoto e inviolato dove appare la luce della coscienza. Un viaggio di sola andata per danza‚ teatro e musica. In scena anche i danzatori Carlotta Bruni, Benedetta Capanna, Stefano Fardelli e Rosa Merlino.
Giovedì 28 agosto, sempre alle ore 21, sarà la volta di “Pulcinella e l’imperatore”, una farsa per danza da Svetonio, Virgilio e Strabone, con Sebastiano Tringali (che firma la drammaturgia), Gipeto, Mario Brancaccio, Tiziana D’Angelo e Gabriella Cassarino, e con i danzatori Carlotta Bruni, Monica Camilloni, Rosa Merlino. Firma la regia e le coreografie Aurelio Gatti, mentre la musica originale, eseguita dal vivo, è di Marcello Fiorini e della tradizione popolare.
Lo spettacolo nasce in occasione dell’anno augusteo e ripropone i temi, mai tramontati, dell’anelito di libertà, della ricerca di un’identità che non sia un sortilegio, un destino da compiere, ma una scelta . Una sorta di dramma giocoso con Pulcinella – maschera universale saggia, irriverente verso i potenti, critica, grottesca e pungente, da una parte, e l’Imperatore Ottaviano Augusto ,un “conciliatore” instancabile tra tradizione e innovazione, strenuo sostenitore della pace quale condizione necessaria per consentire lo sviluppo e soprattutto il progressivo superamento di ogni stato di crisi ed emergenza, dall’altra. Poi la probabile corte augustea con ancelle, concubine, mogli, badanti, figlie gemelle adottate, accanto al mondo militare e alla casa imperiale fatta di servi, cavallanti, fantesche e cuochi, in contatto con l’improbabile mondo dei defunti, tra cui Virgilio ed Epicuro, che solo Pulcinella può vedere e dialogare. Sullo sfondo, citata per i suoi paesaggi tra cielo e mare, la residenza imperiale di Pausilypon.
E’ stato necessario affidarsi ad una maschera metastorica, capace di permanere e durare oltre le vicende storiche concrete, per raccontare di un uomo- seppure imperatore- che si pone “solo” di fronte alla storia . La maschera Pulcinella consente un’escursione tra mito e storia in cui è possibile, ancora, fare emergere le contemporaneità senza nulla concedere ad una improbabile conciliazione beatificante: miserie e nobiltà , oscenità e sacralità , ossequi ed irriverenze, schiavitù e libertà , contraffazioni ed autenticità , quotidianità e lirismi, interdizioni e dialogo, che non sono contraddizioni, ma il canovaccio che contrassegna e scandisce l’esistenza . Questo racconta Pulcinella, offrendosi come nudo contenitore in cui epoche e geografie, gruppi sociali e culture, arti e linguaggi, e umanità differenti, hanno saputo e voluto rappresentarsi e specchiarsi. In questa maniera l’Imperatore accoglie il suo compito, e ruolo, di testimone e artefice di storia; e Pulcinella afferma il suo nesso col reale, ribadendo tra le sue tante verità , quella che gli appartiene più profondamente: d’essere appunto, una zona di confine con l’inconciliabile e il non conoscibile.
Ingresso: biglietto unico euro 10
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