È partita la mensa scolastica sotto il peggiore degli auspici, quello che dovrebbe essere un servizio per gli alunni delle nostre scuole invece si è trasformato in un ulteriore peso per le famiglie che già devono far fronte alla crescente crisi economica e sociale che ormai ci attanaglia da quasi un anno.
Se poi lo scoop tanto sbandierato dall’assessore Chindemi sul costo dei ticket è un abbassamento di soli 16 centesimi, allora diventa tutto una misera farsa.
Invece di pochi centesimi, bisogna ragionare ad esempio su agevolazioni per chi ha più figli, su una eventuale differenziazione di costo tra materna e primaria.
È necessario comprendere il momento che tutti stiamo vivendo, l’eccezionalità della situazione, la precarietà economica che ci circonda e concertare soluzioni diverse nel rispetto degli interessi di tutte le posizioni.
Per quanto riguarda gli istituti scolastici, non comprendo la posizione del dirigente Lupo, credo che la scuola debba garantire il tempo pieno, ma come “previsto dalla normativa” lasciare libere le famiglie di usufruire della mensa o meno, in base alle proprie possibilità economiche e organizzative, consentendo di pranzare a casa e poter rientrare a scuola proprio come hanno disposto i dirigenti Ingallina e Di Lorenzo.
Dal canto suo la ditta dovrebbe ammorbidirsi sul costo per incentivare l’acquisto dei biglietti e l’Amministrazione comunale essere più garante dei cittadini.
Invece accade esattamente il contrario e sempre a danno dei cittadini: la ditta non riesce ad abbassare il costo dei tickets in maniera consistente, il Comune si para dietro il dissesto finanziario; l’Assessore aspetta il suggerimento da casa come nei migliori telequiz.
Come consigliera comunale, seguendo e intervenendo più volte sul tema, mi faccio carico delle ansie e delle perplessità di tante famiglie.
Ebbene, considerata la valenza pubblica del servizio mensa scolastica, è legittimo conoscere se sono state impartite alla ditta particolari prescrizioni per prevenire il contagio da Covid-19 come previsto dall’art. 5 del capitolato speciale di appalto.
Quali piani e/o certificazioni la ditta abbia prodotto per assicurare il servizio nella massima tutela degli alunni e di tutti gli operatori scolastici.
Ribadendo la natura pubblica del servizio è lecito che le famiglie siano a conoscenza del centro utilizzato dalla ditta per la cottura dei cibi e la relativa ubicazione al fine di conoscerne l’agibilità e avere la certezza che trattasi di luoghi che garantiscano la piena sicurezza igienico-sanitaria nonché da Covid-19.
È da incapaci non riuscire neppure a mantenere un filo diretto e costruttivo tra le parti per approfondire per tempo tutte le tematiche che ad oggi rimangono in gran parte inevase, come tanti altri problemi che questa Amministrazione sta dimostrando di non sapere affrontare.