Il congresso regionale tenutosi a Morgantina-Aidone in provincia di Enna sabato 18 e domenica 19 luglio, ha visto la partecipazione di numerosi partecipanti che, con le dovute precauzioni anti-covid, si sono riuniti per i lavori di apertura a Morgantina.
Il compito di aprire i lavori congressuali con la proclamazione del Segretario regionale, candidato unitario, è stato ricoperto da Alberto Losacco, che ha svolto il ruolo di commissario del partito in Sicilia dopo la scissione di Italia Viva. Un ruolo ricoperto a garanzia di tutti e con grande equilibrio tanto da riuscire, insieme al neo segretario, nell’impresa di riunire un partito smarrito e confuso da chi scientificamente ha tentato di demolirlo dalle fondamenta.
La relazione del segretario Anthony Barbagallo, appena proclamato, non ha solo illustrato le priorità politiche che intende perseguire, è riuscito a portare a spasso nella storia l’assemblea, nonostante il caldo soffocante allietato dalla brezza di montagna.
Ha condiviso con noi la bellezza mozzafiato dell’ekklesiasterion di Morgantina riempiendo di significato la scelta del luogo di democrazia che si è rinnovato nel congresso del PD Sicilia. Infatti, l’ekklesiasterion è un complesso di tre gradinate che fungeva da sede dell’assemblea. Il Bema, podio dalla quale parlavano gli oratori, era sistemato di fronte al Pritaneo. Nell’anno 317 a.C. Agatocle, esule da Siracusa, usò questo luogo per radunare un esercito di 1.500 soldati morgantini per riconquistare il potere in patria.
È proprio da Morgantina che Barbagallo ha voluto segnare il suo “nuovo corso” un partito fondato sull’ascolto e attento ai circoli, punto di riferimento dell’azione politica.
Questo congresso è stato caratterizzato dai tavoli tematici.
A seguire sono intervenuti l’appassionante Ministro Provenzano che ha incendiato l’assemblea ed ha illustrato, in pochi passaggi, il piano per il sud ed ha chiarito come alcuni investimenti non possono partire perché alla base manca un lavoro di progettazione da parte della Regione Siciliana troppo avvitata sulla gestione del potere e che rappresenta spesso una zavorra per l’economia dell’isola e lascia gli enti locali abbandonati a loro stessi, facendoli sentire figli orfani di una madre ingrata. Anche il ministro non si è sottratto a fare un breve excursus storico “utilizzando” la storia della venere di Morgantina come assioma per far capire come la primavera, tanto richiesta dagli abitanti del 300 a.C. alla venere, in Sicilia manca da sempre e che adesso, col nuovo corso di Barbagallo, potrebbe arrivare.
Infine la relazione del Segretario nazionale Zingaretti che è intervenuto per la prima volta in pubblico dopo essere stato colpito dal covid-19 ed ha voluto sottolineare, anche lui, come i il PD deve essere attento ai circoli, aperto sempre alle critiche e presidio del territorio e della costituzione in particolare dell’articolo tre secondo comma che ci deve vedere, quindi, protagonisti a rimuovere “gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
Alle ore 15.00, presso la chiesa di S. Domenico Savio, il segretario Barbagallo ha convocato l’assemblea dei segretari di circolo, una vera novità, dove tutti eravamo chiamati a comunicare cosa e come migliorare la nostra azione politica nel territorio ed esporre le difficoltà che incontriamo. Un incontro proficuo che rende concreto, attraverso l’ascolto, l’attenzione che il neo-segretario riserva ai circoli.
Infine un incontro straordinario col dott. Pietro Bartolo, Eurodeputato PD, che ricorda con piacere la visita fatta nel nostro circolo e rappresenta la coscienza in un panorama politico che guarda, solo per futili motivi, orientando la propria azione politica esclusivamente verso un nemico facilmente individuabile: i deboli (oggi immigrati, ieri meridionali).
Questo congresso, dove è mancata la battaglia congressuale, ci ha regalato propositi e molte riflessioni che speriamo non siano vane alla prima invasione marziana.