COMUNICATO STAMPA
Il popolo italiano ha detto no alle speculazioni economiche ed alla privatizzazione di beni comuni come l’acqua e no ad un modello di approvvigionamento energetico basato sul nucleare. Il vento del cambiamento è arrivato anche a Rosolini. È stata una battaglia di democrazia trasversale, spinta dalle minoranze attive che, organizzate in Comitati, hanno fatto da lievito per il risultato inaspettato. Grazie ai molti cittadini che si sono attivati in difesa del bene comune e desiderosi di riscattare le future generazioni si sono armati di scheda elettorale. Oggi si respira un’aria diversa, si hanno meno paure, abbiamo tutti la sensazione di aver fatto qualcosa di giusto oltre ad aver riacquistato il ruolo di cittadini e rigettato quello di sudditi. Certo, avremmo avuto il piacere di vedere delle prese di posizione da parte delle nostre più alte cariche amministrative e di ascoltare delle dichiarazioni a favore del Si, ma non ne hanno avuto il coraggio. A Rosolini la vicenda è tutt’altro che conclusa ed arrivata al capolinea. Parliamo di acqua. Da oggi i nostri amministratori potranno riscattarsi dall’imbarazzo politico per non aver saputo leggere i segnali che arrivavano dal basso e che li aveva spinti ad attendere il risultato referendario prima di prendere posizioni in merito alla gestione dell’acqua pubblica a Rosolini. Come ? Riaprendo lo Statuto comunale, ed anche se formalmente, inserendo che “l’acqua è un bene inalienabile che non può essere privatizzato…” e non affidando a nessun privato la gestione degli impianti. Grazie a tutti gli 8777 cittadini (52,72%) che hanno dimostrato che anche la nostra città sa risvegliarsi dal disinteresse verso la cosa pubblica e dire SI per dire no a questo modo di gestire il futuro delle nuove generazioni che non sono più disposte a delegare in bianco scelte politiche che attengono il benessere della collettività.
F.to
Comitato Promotore per il SI – Rosolini