Questa amministrazione comunale non ha motivo di esistere. Continua a stritolare la città ed i suoi cittadini portandoli in un tunnel che non avrà mai luce. Il sindaco, mal consigliato dai i suoi fedelissimi (pochi), non vuole dare una mano alla gente, anzi l’ha condannata dichiarando il dissesto finanziario. E presto saranno lacrime e sangue con balzelli di tributi e prelievi forzosi sui conti correnti e fermi amministrativi. Ognuno è arbitro del proprio destino e si deve assumere le proprie responsabilità. A segnare il distinguo tra chi governa Rosolini e l’opposizione, è il consigliere e leader di ‘Giovani Rosolinesi’, Giovanni Spadola.
Nella seduta consiliare di mercoledì sera, Spadola, nel suo intervento sul baratto amministrativo ha parlato di un regolamento ‘farlocco’, ovvero che non dà a nessuno o quasi, la possibilità di riappacificarsi con il fisco ed ha spiegato i motivi.
“Il baratto amministrativo è una bella cosa – ha detto l’esponente di ‘Giovani Rosolinesi’ – ma bisogna saperlo fare. Quello che non condivido di questo regolamento, è che il soggetto che ricorre al baratto non può avere un Isee superiore 7 mila euro. Il reddito è bassissimo ed è come volere dire a tutta la città che non si può applicare. Secondo il mio parere l’Isee andava portato a 10 mila euro, perché così si poteva prendere una bella quota di artigiani, falegnami, fabbri, imbianchini e muratori, che potrebbero tornare utili alle esigenze dell’Ente”.
Nonostante l’emendamento Spadola, solo chi non supera i 7000 euro di reddito l’anno potrà accedere al baratto amministrativo.
“Vorrei ricordare al sindaco Incatasciato – prosegue Spadola – che sul baratto amministrativo ha fatto il suo cavallo di Troia durante la campagna elettorale. Mercoledì sera il governo cittadino ha perduto l’ennesima occasione per aiutare i cittadini, soprattutto coloro che sono in gravi difficoltà economiche. In campagna elettorale il sindaco aveva promesso ai residenti delle contrade Granati Nuovi, Perpetua, Tagliata, Masicugno e Timparossa, che con il baratto amministrativo si sarebbe potuta fare la pace con il fisco, con l’impegno da parte dei cittadini che abitano nelle periferie di effettuare lavori nelle loro zone, con strade efficienti e transitabili per mantenere un certo decoro urbano. Ma questo non è avvenuto e diventerà impossibile realizzarlo. Oggi i risultati delle contrade sono devastanti, abbandonate al loro destino. Siamo all’età della pietra, senza neppure lo scuolabus che prende e accompagna i ragazzi a scuola. Anche i miei colleghi dell’opposizione concordano che c’è un grande disagio tra i residenti delle contrade. Ma non c’è da meravigliarsi più di tanto, ne vedremo di belle durante questa consiliatura. Vorrei ricordare ai rosolinesi – conclude Spadola – che io sono stato l’unico a votare contro il dissesto, per farlo capire a tutti, il fallimento della ‘Casa di tutti’ ed ero favorevole al piano di riequilibrio. In 10 anni avremmo ripianato i debiti, così come stanno facendo i Comuni vicini di Avola e Modica. Non sarebbe stato uno scandalo”.