FOCUS ON ART AND SCIENCE IN THE PERFORMING ARTS
VINCENZO CARTA + ONGAKUAW / data unica in Sicilia
GNOSIS#1
CONCEPT – Vincenzo Carta + Ongakuaw
CHOREOGRAFIA – Vincenzo Carta
BIOTIC SOUNDSCAPE – Ongakuaw
DANZA – Piet Defrancq, Stéve Paulet, Steven Michel, Vincenzo Carta
COSTUMES – Jean Paul Lespagnard
LIGHT DESIGN – Hans Maier
PRODUZIONE – WE GO vzw.
AMMINISTRAZIONE – Caravan Productions
Co-prodotto da: FOCUS ON ART AND SCIENCE, CDTM, STUK, KC NONA, DE PIANOFABRIEK, SOSTAPALMIZI – con il supporto del VLAAMSE GHEMEENSCHAP
Gnosi s is one of the Greek words for knowledge. It indicates direct spiritual experiential knowledge and intuitive knowledge, mystic rather than that from rational or reasoned thinking.
Il corpo come strumento di conoscenza ed in particolare, la relazione che intercorre tra movimento, percezione e stati emotivi sono il tema centrale della ricerca coreografica di Vincenzo Carta. Per questa nuova creazione Carta collabora con Andrea Ferrara in arte Ongakuaw, il quale parallelamente alla sua attività scientifica si occupa di musica elettronica ed ha sviluppato composizioni digitali usando il corpo come strumento biotico.
Un sistema di elettrodi EEG posizionato sulla testa dei danzatori, ne monitora le onde celebrali in tempo reale. Queste informazioni sono trasferite a delle interfacce hardware che sono in grado di decodificare numerosi aspetti dell’attività cerebrale.
Come strategia compositiva, si è deciso di limitare il campo investigativo ai quattro principali stati emotivi:meditation, frustration, engagement, instant exitment convertendo queste informazioni in suoni.
Un suono digitale è abbinato a ciascuno dei quattro danzatori che ne modificano i parametri attraverso le proprie emozioni. Se da un lato, il feedback delle macchine, rende possibile l’analisi degli stati emotivi, dall’altro, facendo un lavoro cosciente sulle proprie emozioni, i danzatori anno il pieno controllo su tutti gli aspetti della performance, determinando la composizione coreografica e la musica con la sola forza del pensiero.
Vincenzo Carta nasce a Siracusa nel 1978, comincia a formarsi come danzatore parallelamente agli studi di architettura a Firenze. Studia presso il contemporary art studio “CEM” di Lisbona e P.A.R.T.S. Performing Arts Research and Training Studios di Bruxelles. Nel 2004 realizzaAudience with Solo. Nello stesso anno inizia la collaborazione con Benjamin Vandewalle per il progetto We-Go con cui vince Moving-Movimento e a cui segue la creazione INBETWEEN. Nel 2006 sviluppa Urban Project X performance per spazi di passaggio. Ha danzato con Andy Deneys, Giorgio Rossi, David Hernandez. Attualmente sta lavorando alla sua prossima creazione Gnosis#1 in collaborazione con Ongakuaw (Andrew Ferrara) con cui ha vinto il bando Focus on Art and Science.
MUTA IMAGO
LA RABBIA ROSSA / data unica in Sicilia
ideazione: Muta Imago
regia, spazio e luci: Claudia Sorace
drammaturgia e suono: Riccardo Fazi
assistenza tecnica: Maria Elena Fusacchia, Massimo Troncanetti
vestiti di scena: Fiamma Benvignati
foto di scena: Luigi Angelucci
grafica: Chiara Fazi
organizzazione: Martina Merico
con Chiara Caimmi, Fabiana Gabanini ,Valia La Rocca, Cristina Rocchetti
“Una volta tutto mi cresceva intorno. Ho visto questa spiaggia brulicare di uomini, donne e bambini. Laggiù, al largo, si vedevano sempre navi su navi che passavano e ripassavano. C’erano migliaia di persone, milioni. Strade, cibo, case di pietra.
E io abitavo lì.”
Displace è il senso che ci governa in questo momento particolare delle nostre vite. È la polvere che ci circonda e si deposita, piano, su tutto, impedendoci di capire cosa abbiamo davvero e cosa ormai abbiamo perso. È la casa che non abbiamo più, o forse quella che non abbiamo mai avuto. Il movimento e il cambiamento costante che caratterizza le nostre vite. È la corsa di un’intera civiltà, la nostra, verso la propria inesorabile fine; è il nostro tentativo di ricollocamento di fronte a questo collasso, a questo scivolamento. È il termine utilizzato in inglese per indicare i rifugiati che vengono “spostati”, sistemati più o meno coercitivamente in un luogo diverso da quello di origine: immigrati, esuli, clandestini. È la storia di una nazione intera vista attraverso gli occhi di una persona sola.