Approvato nella seduta di ieri sera del Consiglio comunale di Ispica il Regolamento per l’installazione di impianti di radiocomunicazione. Il provvedimento è stato votato all’unanimità dopo un confronto molto intenso fra coalizione amministrativa e minoranze in un clima costruttivo nell’interesse del vero obiettivo del Regolamento: limitare la diffusione indiscriminata di stazioni radio base, cioè dei ripetitori dei segnali della telefonia mobile, razionalizzando la loro presenza alla vigilia di una nuova ondata di impianti a seguito dell’avvento della connessione 5G che renderà ancora più capillare la presenza di queste strutture nel centro abitato e nel territorio.
In base al “principio di precauzione”, esplicitamente richiamato, a tutela della salute e per il decoro urbano, da oggi le società di telefonia dovranno prima di tutto servirsi di strutture e spazi comunali per realizzare i loro impianti che dovranno essere distanti almeno cento metri da scuole, case di cura e di riposo, centri di accoglienza, parchi pubblici, aree verdi attrezzate. Si cerca di limitare in tal modo la speculazione dei privati e si mettono in sicurezza siti e spazi pubblici frequentati in modo prolungato da persone e soprattutto da bambini, molto più esposti alla ricezione delle onde elettromagnetiche rispetto agli adulti. La realizzazione delle stazioni radio base, come si chiamano, non potrà essere improvvisata, ma dovrà essere programmata annualmente. Terreni, tetti, lastrici solari o le porzioni di essi saranno accatastati come strutture produttive, versando quindi l’IMU relativa alla categoria catastale D. Per gli impianti esistenti è prevista la loro graduale rilocalizzazione nel caso in cui non rispondano alle esigenze e ai vincoli posti dal nuovo regolamento, utilizzando il cosiddetto cositing, la coabitazione di diversi operatori in uno stesso sito. Il regolamento prevede un tavolo tecnico per il controllo della sua applicazione e delle sanzioni, amministrative e penali, per i trasgressori.
Il Regolamento è già in vigore, essendo stata votata in Consiglio l’immediata esecutività della delibera.