Una volta sbarcato asseriva di essere cittadino francese nonostante fosse privo di documenti a parlasse perfettamente la lingua araba.
Gli investigatori, insospettiti dalla sua presunzione di nazionalità, hanno effettuato indagini internazionali appurando che fosse davvero francese ma destinatario di un mandato di arresto europeoper furto aggravato commesso a Parigi.
Forse ha tentato di raggiungere la Francia via mare con uno sbarco mischiandosi ai tunisini (l’uomo è di origini arabe) per eludere i controlli alla frontiera.
La Squadra Mobile di Ragusa lo ha condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per la prossima estradizione.
La Polizia di Stato – Squadra Mobile – ha tratto in arresto FEKIH Ramzi nato a Parigi (Francia) il 21.07.1998 in quanto destinatario del Mandato di Arresto Europeo emesso dalla Francia per furto aggravato ai danni di un’abitazione di Parigi.
Il 25 maggio a Pozzallo sbarcavano 296 migranti la maggior parte dei quali di origini tunisine. Durante le fasi di identificazione di tutti i migranti sbarcati, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Ragusa registrava le generalità dichiarate del giovane che dichiarava di essere nato a Parigi e di essere cittadino francese.
Sin da subito i poliziotti chiedevano al migrante di ribadire le proprie generalità in quanto appariva anomalo lo sbarco di un cittadino francese, proprio perché avrebbe potuto viaggiare senza alcun rischio e spendendo meno attraverso le frontiere aeree con un volo per la Francia.
L’uomo ribadiva di essere francese e di voler raggiungere il suo paese dove lo aspettavano i familiari.
La sua insistenza appariva inusuale, anche perché per la prima volta è accaduto che un cittadino europeo sbarcasse sul territorio nazionale mediante un viaggio via mare dalle coste nord africane.
L’anomalia della situazione portava gli investigatori della Squadra Mobile ed i poliziotti dell’Ufficio Immigrazione ad approfondire le indagini.
Mediante costanti e continui contatti con il Servizio Immigrazione del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e con il Servizio per la Cooperazione Internazionale Forze di Polizia, veniva appurato che il cittadino fosse realmente di nazionalità francese.
Da un’attenta comparazione delle impronte digitali acquisite dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa e quelle acquisite in altre occasioni dalla Polizia francese, emergeva che l’uomo fosse destinatario di un Mandato di Arresto Europeo. Non appena informata la Squadra Mobile di questi dati oggettivi, veniva contattato l’Interpol che metteva in correlazione le due Forze di Polizia dei due Stati interessati, Italia e Francia.
Il Servizio per la Cooperazione Internazionale, d’urgenza, inviava il Mandato d’Arresto alla Squadra Mobile di Ragusa che unitamente ai colleghi della Questura di Ragusa in forza all’Ufficio Immigrazione, provvedeva ad arrestare il cittadino francese.
Dalla lettura del mandato d’arresto, emergeva che nel luglio 2015 l’odierno arrestato si trovava Parigi in quanto la sua famiglia era lì emigrata molti anni prima e dove era effettivamente nato. Dopo anni otteneva la cittadinanza francese ma commetteva diverse tipologie di reato. Proprio nel 2015 commetteva il reato di furto aggravato ai danni di un’abitazione parigina pertanto veniva arrestato e poi liberato. Dopodiché si perdevano le sue tracce in quanto andava a vivere in Tunisia, terra d’origine della sua famiglia.
Probabilmente ha scelto di raggiungere l’Europa via mare per eludere le frontiere aeree; non ci sono altre spiegazioni, un cittadino francese avrebbe potuto prendere un volo per Parigi in assenza di rischi per la sua persona e pagando anche molto meno.
Dopo gli accertamenti sulla sua identità, obbligatori in caso di arresto, il cittadino francese è stato condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente che valuterà l’estradizione in Francia, paese che ha emesso il mandato.
“La Polizia di Stato di Ragusa, impegnata in occasione degli sbarchi a Pozzallo e lungo il litorale ibleo, pone una particolare attenzione su tutti i soggetti che sbarcano, effettuando accurati controlli sull’identità di ognuno e sulla comparazione delle impronte digitali acquisite dalla Polizia Scientifica con quelle rilevate da altri paesi d’Europa. Proprio grazie a questi accurati controlli è stato possibile assicurare alla giustizia un criminale che dolosamente ha tentato di eludere le norme italiane per raggiungere clandestinamente la Francia pur consapevole di essere ricercato”.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Vice Questore Aggiunto della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola