Riceviamo e pubblichiamo una nota del Circolo del Partito Democratico di Rosolini:
Il nome dell’onorevole Pippo Gennuso, alla vigilia delle ultime elezioni regionali siciliane, era finito sulla stampa nazionale inserito fra gli «impresentabili». In questi giorni ha conquistato una ribalta, anche se poco onorevole, ancora più ampia e diffusa in tutti i mezzi di comunicazione nazionali, ma stavolta per qualcosa di più di una semplice indicazione di inadeguatezza a ricoprire incarichi pubblici: arresto per scambio elettorale politico-mafioso. È l’accusa contestata dalla Dda di Catania al deputato regionale, eletto alle elezioni dello scorso 5 novembre all’Ars. Un arresto che si inserisce nel preoccupante e letale fenomeno nazionale della corruzione politica e mafiosa.
Ma per la nostra città questa vicenda riteniamo rappresenti qualcosa di più su cui riflettere. È probabilmente l’epilogo, forse prevedibile, di una parabola politica cominciata nel 2006, anno della prima elezione del deputato arrestato, che ha determinato nell’arco di circa un decennio, una svolta nella storia politica di Rosolini che ha segnato negativamente l’ambiente politico. Quell’elezione che, con un rappresentante in Regione, poteva e doveva essere inizio e occasione di arricchimento politico, culturale e amministrativo per la nostra comunità, è diventata l’avvio di un decadimento, sempre più preoccupante nella gestione della città e nella sua classe dirigente. Nel tempo si è solo consolidato un sistema di potere tutto proteso a conquistare consenso con ogni mezzo per concentrarlo nelle mani di un personaggio che, a ben guardare, non presentava certo i requisiti necessari per svolgere un ruolo di primo piano in politica. Bastava poco per capirlo. Su questo tanta, troppa gente oggi dovrebbe riflettere, visti i risultati.
È così che nell’ultimo decennio come Partito Democratico, ad ogni appuntamento elettorale, abbiamo dovuto sistematicamente misurarci con il voto di scambio e la corruzione, con la sensazione di combattere a mani nude contro carri armati. La conquista del consenso è diventata guerra senza esclusione di colpi, tutti i mezzi sono diventati leciti, la legalità e il rispetto delle regole democratiche del confronto, sono state troppo spesso ignorate. Con il metodo ed il sistema “dell’onorevole” Rosolini è stata investita da una deriva, riguardante i valori della dignità politica e del rispetto della democrazia, che ha devastato l’ambiente e le relazioni anche fra le forze politiche. Come PD, unico partito organizzato, abbiamo assistito alla nascita di Movimenti e gruppi, con le denominazioni più fantasiose, rappresentanti di una confusa accozzaglia di interessi personali e di gruppo, utilizzati e sfruttati per essere alla fine funzionali solo ad un gruppo di potere. La politica è diventata quello spettacolo avvilente che abbiamo conosciuto, popolata da personaggi improbabili, impegnati nelle istituzioni, motivati solo dagli affari “personali”.
Contro questo sistema il PD e i suoi militanti, tutto il gruppo dirigente, con in testa Giovanni Giuca ha sempre combattuto con grande chiarezza e determinazione denunciando sistematicamente l’illegalità diffusa durante le competizioni elettorali e continuando a puntare sul confronto democratico e sulla legalità, coinvolgendo quanto più possibile cittadini e magistrati nelle nostre manifestazioni.
Siamo convinti che la politica si può risanare se lo si vuole fare: puntando sui valori della legalità, del dialogo e del rispetto reciproco nell’attività politica. Cominciando dal nostro quotidiano e puntando a riappacificare i cittadini con la politica. Il PD ha cominciato a farlo avviando, da più di un anno, una politica di confronto per la pacificazione fra le forze politiche della città facendo scelte concrete e tangibili in questa direzione, avviando già la nascita di una coalizione. Crediamo che per un efficace percorso di legalità, in vista delle ormai prossime elezioni amministrative, per il bene comune è necessario puntare proprio sulla pacificazione politica e sulla costruzione di una coalizione quanto più ampia possibile per governare Rosolini come merita.
Infine sulle parole di Paolo Borsellino, che il PD ricorda ogni anno con una manifestazione, desideriamo invitare le forze politiche e i cittadini tutti a impegnarsi per “creare un movimento culturale e morale che coinvolga tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Rosolini, 18 aprile 2018
Il Circolo del Partito Democratico
di Rosolini