Nella giornata di ieri, il Dirigente del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto, Vice Questore Aggiunto Dr. Paolo Arena, nell’ambito del progetto “Il Cammino della Legalità”, avviato nel territorio di Noto, ha incontrato gli studenti delle classi 3 elementari dell’Istituto Aurispa alla presenza dei docenti e del Dirigente scolastico Prof. Carelli. La tematica affrontata ha avuto quale titolo: “Legalità: un sogno da coronare”. La scuola, per eccellenza, costituisce la formazione sociale in cui i giovani sviluppano la loro personalità con il sostegno dei docenti, è il luogo privilegiato in cui conoscere appieno come funziona una società, le responsabilità di ciascuno, i diritti e i doveri. Gli insegnanti hanno il preciso dovere di guidare i più giovani in questo percorso con l’ausilio dei rappresentanti istituzionali facendo loro capire che un giorno saranno le nuove generazioni chiamate a ricoprire incarichi di rilievo. Un punto focale è l’educazione alla cultura del rispetto degli altri, delle diversità bandendo qualsiasi tipo di comportamento discriminatorio. La condotta violenta e discriminatoria, paradossalmente, si manifesta a volte proprio tra i banchi di scuola dove ad esser preso di mira è il timido di turno o magari lo studente definito secchione, o il più sensibile, vittima di atti di prepotenza ed arroganza che sconfinano in veri e propri reati come le percosse, lesioni personali, minacce, danneggiamenti, furti. Ciò non fa altro che ingenerare un senso di paura, smarrimento esistenziale, alla persona che ne è vittima. Meno di un anno fa, a Napoli, un giovane è stato picchiato da un branco di coetanei. Il padre, ha postato su facebook la foto del figlio con l’occhio tumefatto per esprimere un secco no al bullismo e suscitare l’indignazione della gente. I genitori, non sono esenti da responsabilità: in questi casi sussiste una culpa in educando che comporta il risarcimento dei danni generati dai fatti illeciti commessi dai loro figli, una culpa in vigilando da parte del personale docenti oltre alla diretta responsabilità del minore ultraquattordicenne. L’Educazione alla legalità , allora, diviene la premessa culturale indispensabile dell’esistenza dei giovani, sviluppa la conoscenza della natura e della funzione delle regole nella vita sociale, i cardini della democrazia e l’esercizio dei diritti della cittadinanza, è il rispetto consapevole e partecipato delle regole sociali, è trasparenza , impegno a fare meglio e di più. Senza educazione alla legalità si spiana la strada all’arroganza criminale, alla prepotenza, alla voglia di imporre il dominio sulle persone e sulle cose e che a volte sconfina nella c.d mafia. Le organizzazioni mafiose spesso reclutano tra le loro fila giovani poco più che adolescenti, avvalendosi di essi per attività illecite come lo spaccio di droga, le estorsioni. Molti ragazzi, sono affascinati dal carisma criminale che diventa un modello da imitare. Il carcere è una situazione che mettono in conto di dover affrontare perché, quasi per assurdo, è considerato un attestato di merito, di professionalità. “E’ tempo di riscatto cari giovani e tempo di essere modelli positivi per questa nostra società sempre più preda di vizi. La vostra innocenza, può davvero essere un’arma preziosa per gli adulti ed invitarli alla riflessione, al cambiamento. Voi potete fare moltissimo”. A tal proposito, il Dirigente ha intervistato i due bambini che lo scorso anno hanno partecipato al progetto della Polizia di Stato del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Noto, consistente nella realizzazione di un cortometraggio dal titolo Il Sogno, approvato dal dipartimento di PS: la storia di un bambino, per l’appunto, che , dopo aver sventato il furto di un’auto avvisando la Polizia di Stato, coltiva sin da piccolo il Sogno di diventare un Poliziotto. Da grande quel Sogno diventerà realtà. L’incontro, si è concluso con la proiezione del cortometraggio tra gli applausi dei giovani studenti, piccoli fans dei protagonisti e della Polizia di Stato. Immancabile la foto di gruppo finale.