Nella decorsa notte, in Augusta, un giovane diciassettenne augustano telefonava alla Centrale Operativa del locale Comando Compagnia Carabinieri per segnalare una situazione insolita. Durante un incontro avuto in una chat online con un coetaneo a lui sconosciuto, di cui non riusciva a fornire alcun riferimento per identificarlo tranne una utenza telefonica, questi gli aveva rappresentato di avere intenzioni suicide a seguito dell’ennesima lite avuta con la propria fidanzata. L’operatore del Comando Compagnia Carabinieri di Augusta, attivandosi immediatamente, al fine di giungere all’intestatario dell’utenza telefonica segnalata dal diciassettenne, riuscendo a risalire ad una famiglia abitante nel Comune di Ceriale (SV) e dunque notiziava tempestivamente il paritetico Comando Compagnia Carabinieri di Albenga che a sua volta inviavano i militari del Nucleo Radiomobile Carabinieri presso l’indirizzo indicato. I militari dell’Arma intervenuti in loco prendevano contatti con la donna intestataria dell’utenza telefonica che risultava essere la madre del giovane adolescente in argomento. In effetti, la donna, dopo aver verificato unitamente ai Carabinieri che il figlio era intento a chattare online e che non aveva intrapreso alcuna insensata iniziativa, confermava agli stessi militari che il giovane stava attraversando un periodo particolare dopo la fine della sua relazione sentimentale e sfogava il proprio stato d’animo sui social network. I militari invitavano la donna a rivolgersi ad una appropriata struttura socio sanitaria al fine di fare seguire il proprio figlio adolescente.
AUGUSTA (SR). LITE TRA IL BIDELLO ED IL FIGLIO DEL CUSTODE DI UNA SCUOLA, INTERVENGONO I CARABINIERI PER PLACARE GLI ANIMI.
Nel tardo pomeriggio di ieri, in Augusta, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile venivano inviati dalla Centrale Operativa del Comando Compagnia, presso un istituto di scuola superiore dove era stata segnalata una lite tra il collaboratore scolastico ed il figlio del custode della scuola. I militari, giunti a scuola, accertavano che poco prima, il bidello, aveva raccolto della sterpaglia all’interno del cortile scolastico al fine di pulire l’intera area e, nel fare questo, aveva dato alle fiamme il relativo mucchietto di erbacce venutosi a creare. I fumi sprigionati dalle fiamme, evidentemente, infastidivano il figlio ed il nipote della custode del plesso scolastico, oramai in pensione, ma occupante l’alloggio a lei devoluto, fino al punto che i due uomini uscivano di casa e aggredivano verbalmente l’operatore scolastico per ciò che stava facendo. I militari dell’Arma dopo aver tranquillizzato gli animi dei presenti, invitavano gli stessi, qualora lo ritenessero necessario, a recarsi in caserma per sporgere eventuali querele.