8 tunisini sbarcano a Marina di Ragusa in località Punta di Mola e vengono subito rintracciati dalle Forze di Polizia nonostante il tentativo di disperdersi.
Arrestato un cittadino tunisino per possesso di carta d’identità falsa valida per l’espatrio.
34 tunisini approdano a Pozzallo dopo essere stati soccorsi a sud di Lampedusa.
La Polizia ferma 2 scafisti.
91i fermati nel 2017 (6 minori); 200i fermati del 2016 (29 minori).
Nel 2017 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso11.099in occasione di 41 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi.
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
SADKI Aws, nato in Tunisia il 04.09.1996 e SADKI Mohamed, nato in Tunisia il 29.12.1992.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste tunisine. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Tunisiaal fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Il giorno martedì 17.10.2017, alle ore 11:25, IMRCC di Roma inviava la nave OPV VIANA DO CASTELO (nave del dispositivo Frontex militare portoghese) nel punto di mare dove era stata segnalata un imbarcazione carica di migranti. Alle successive ore 17:15, raggiunta la posizione la OPV VIANA DO CASTELO intercettava il natante segnalato ed accertava trattarsi di una barca in legno che a causa del sovrannumero di passeggeri navigava in scarse condizioni di galleggiabilità. In ragione del pericolo derivante dalle condizioni meteo-marine e del sovraffollamento a bordo della barca in legno, veniva dichiarato evento SAR. Alle ore 19:35 avevano inizio le operazioni di trasbordo sulla OPV VIANA DO CASTELO, che si concludevano alle ore 19:38 consentendo di trarre in salvo i complessivi 34 migranti.
La nave OPV VIANA DO CASTELO riceveva disposizioni da IMRCC di dirigersi verso il porto di Pozzallo, dove giungeva alle ore 15:00 del 18.10.2017.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza di Pozzallo ed una dei Carabinieri hanno sottoposto a fermo di Polizia Giudiziaria 2 scafisti.
Le indagini sull’approdo dei 34 tunisini a Pozzallo, grazie alla collaborazione dei migranti, ha permesso di appurare che l’imbarcazione in legno fosse stata condotta da due scafisti che a turno pilotavano la barca.
Sono partiti dalle coste tunisine lunedì fino a quando sono stati soccorsi in acque internazionali. Erano 34 ed hanno pagato tutti l’equivalente di circa 1.500 euro.
Al termine delle indagini, gli scafistisono stati associati presso la casa circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea competente territorialmente.
Ieri mattina alle ore 10 circa, un diportista ha segnalato uno sbarco in atto nei pressi di Punta di Mola a Marina di Ragusa. Immediatamente è stato attivato il c.d. “Piano Sbarco” della Prefettura di Ragusa che prevede l’impiego di tutte le Forze di Polizia sia via terra che via mare. Le Volanti della Polizia di Stato, la Squadra Mobile, le pattuglie della Guardia di Finanza e dei Carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa hanno rintracciato dopo pochi minuti dallo sbarco 8 migranti che poco prima erano stati visti sbarcare. Erano tutti ancora bagnati e cercavano di disperdersi sul territorio, tentativo andato vano per il pronto intervento degli uomini dello Stato. Contemporaneamente la Capitaneria di Porto ha recuperato la piccola barca in legno con l’aiuto del sempre presente personale della Protezione Civile di Ragusa intervenuto con un gommone.
Gli otto migranti sono stati condotti presso l’Hot Spot di Pozzallo dove sono stati identificati dalla Polizia Scientifica della Questura di Ragusa.
Le immediate indagini hanno permesso di appurare che i migranti fossero certamente 8 perché è stato esaminato un video registrato durante il viaggio da uno dei passeggeri. Non vi è nessuno scafista perché i migranti si sono organizzati autonomamente, comprando barca, cibo e benzina per raggiungere l’Italia, alternandosi alla conduzione del natante.
Tra gli 8 tunisini, uno è stato trovato in possesso di una carta d’identità italiana falsa valida per l’espatrio dove peraltro era attestato che fosse cittadino italiano. La Squadra Mobile e la Digos della Polizia di Stato congiuntamente ai Carabinieri della Stazione di Marina di Ragusa hanno proceduto quindi all’arresto del migrante così come previsto dalle norme vigenti. Le indagini sono state effettuate presso l’Hot Spot di Pozzallo mediante accertamenti tecnici effettuati dagli esperti di falso documentale con l’incrocio dei dati forniti dal Comune di Milano che ha disconosciuto il documento d’identità.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
Era già stato espulso ed ha fatto rientro in Italia clandestinamente, per questo, quando espierà la pena, sarà nuovamente espulso dal territorio nazionale.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2017sono 91 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola