Il movimento Passione Civile torna a parlare della questione che ha coinvolto il consigliere Cultrera, leader del movimento Patto per Noto, sotto inchiesta per falso ideologico e uso di atto falso, per aver illegittimamente autenticato delle firme false nell’atto di presentare la lista con cui lui e la moglie sono stati eletti.
“La condotta del consigliere Cultrera – spiegano infatti gli esponenti del movimento – non è degna del ruolo istituzionale che ricopre. Eppure a questo fatto gravissimo non fanno seguito né una dichiarazione pubblica del Cultrera di estraneità ai fatti, né le dimissioni sue e della Presidente del Consiglio, eletta con la stessa lista, né, e questa è la cosa più grave, una presa di posizione ferma da parte del Sindaco Bonfanti. Anzi, ad una richiesta di confronto in Consiglio Comunale aperto il Sindaco risponde con chiusura. Il Sindaco – continuano gli esponenti – non può chiedere a Cultrera di dimettersi, sarebbe incoerente dal momento che è il suo alleato più pesante. In campagna elettorale Bonfanti ha scelto Cultrera e se lo è tenuto ben stretto. Quando nella campagna elettorale del 2016, prima di esprimere una nostra candidatura, chiedemmo a Bonfanti, in cambio del nostro sostegno, di scegliere noi, facendo largo ai giovani e alle loro aspirazioni di legalità e rinnovamento della politica, di spezzare con coraggio un sistema marcio quanto antico di voto clientelare, fatto di favoritismi e potentati, al posto degli impresentabili della vecchia politica, Bonfanti scelse Cultrera. Sul piatto della bilancia i nostri voti, numericamente incerti, e dall’altro un pacchetto pesante, sicuro di 1129 voti. Noi – concludono – tuttavia non ci stupiamo e facciamo ai cittadini una domanda: cosa vogliamo da un sindaco, che dovrebbe essere il garante della legalità, e non un garante del proprio alleato?”.