Non si fa attendere la risposta degli otto consiglieri dell’ex maggioranza al sindaco Corrado Calvo in merito alla questione dell’ascensore comunale: «Si vuole ricordare a questo sindaco – scrivono i consiglieri in una nota – che il costruendo ascensore di Palazzo di Città, sarà realizzato grazie al consiglio Comunale ed ai componenti del movimento Servire Rosolini (all’epoca formato dai consiglieri Arangio, Licitra, Giannì e dal presidente del Consiglio Iemmolo), che “pretesero” che una parte del fondo di riserva fosse destinata alla realizzazione di un ascensore, e che in sede di consiglio Comunale fu votata a larga maggioranza nel Dicembre 2015. Come vede caro Sindaco questi consiglieri Comunali danno merito al Consigliere Iemmolo, a chi ha proposto e sostenuto qualsiasi iniziativa atta a migliorare la vivibilità dei diversamente abili, noi persone per bene diamo merito al merito. Non è stato “ampliato” nessun progetto, le opere sono state progettate, approvate ed in parte eseguite così come previsto in origine, ma chi amministra questa città non è stato in grado di effettuare i pagamenti alla ditta, tanto che dopo i primi acconti tutto il materiale è stato consegnato al Comune senza che la ditta provvedesse al montaggio. A questo punto ci chiediamo, dopo lunghi mesi di attesa, se le somme a suo tempo deliberate in consiglio Comunale siano state “dirottate altrove”».
Sempre parlando di ascensori, ma questa volta riferendosi a quello che doveva essere realizzato per gli uffici comunali di via Tobruk, i consiglieri chiedono al sindaco «a che punto è la progettazione e il successivo affidamento delle opere? Si ricorda che la somma fu approvata dal Consiglio Comunale in fase di approvazione del Bilancio 2016 e che la determina del responsabile del Servizio risale a dicembre 2016. Ad oggi l’Amministrazione e il Sindaco devono ancora comunicare come procedere per la progettazione e il successivo affidamento. Noi consigliamo a questo Sindaco di mettersi al lavoro – concludono i consiglieri – perché lei verrà ricordato come il Sindaco che “a suo dire” ha fatto più di tutti, ma nei fatti…ai rosolinesi l’ardua sentenza».
Giovanna Alecci