La polizia di Pachino ha scoperto un tentativo di estorsione nei confronti del deputato all’Ars Pippo Gennuso, nel ruolo di imprenditore. Una banda di portopalesi avrebbe organizzato un furto di mezzi meccanici nell’azienda agricola del parlamentare tra Pachino e Ispica e poi avrebbe chiesto un riscatto di 10 mila euro. Il classico cavallino di ritorno che starebbe diventando una prassi consolidata nella zona tra Pachino, Noto e Rosolini.
Questa mattina all’alba gli agenti del commissariato di Pachino, diretti da Maria Antonietta Malandrino, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere e una per gli arresti domiciliari, emesse dal Gip del Tribunale di Siracusa, nei confronti di persone accusate di tentata estorsione in concorso.
Si tratta dei fratelli Giovanni, Giuseppe e Claudio Aprile, rispettivamente 39, 40 e 34 anni, residenti a Portopalo di Capo Passero e Salvatore Midolo, 44 anni, (per il reato di estorsione in concorso tra loro.
Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Siracusa hanno accertato che la vittima aveva subito prima il furto di un Bobcat e di un Fiat Daily (il cui valore si aggira intorno ai 40 mila euro), parcheggiati nei terreni della sua azienda agricola e, successivamente, tramite un intermediario (Midolo), gli veniva richiesto il pagamento della somma di 10 mila euro per la restituzione.
Si trattava quindi del classico “cavallino di ritorno”, che veniva denunciato dalla vittima, consentendo agli investigatori l’avvio degli accertamenti.
Su richiesta della Procura della Repubblica, il GIP del Tribunale di Siracusa, emetteva ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei fratelli Aprile, ammettendo al regime degli arresti domiciliari Midolo.