La Polizia di Stato sta gestendo il trasferimento dei migranti giunti in queste ultime ore presso le strutture individuate sul territorio nazionale dalla Prefettura di Ragusa.
La Squadra Mobile di Ragusa ha tratto in arresto due nigeriani già espulsi dall’Italia per reingresso in violazione di legge.
Nel 2017 presso l’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso5004in occasione di 16 approdi; nel 2016 erano arrivati 18.488 migranti in occasione di 56 sbarchi.
La Polizia a seguito dello sbarco di ieri di 389 migranti ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
Mohamed Badrudin, nato in Sudan il 26.11.1988 e DOOH NTUMBA Patriek, nato in Camerun il 27.01.1980
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 11:37 del giorno 10.06.2017, dopo aver effettuato un primo intervento di soccorso a 149 migranti in difficoltà di navigazione a bordo di un gommone, il pattugliatore CP 904 “M. FIORILLO” della Guardia Costiera italiana, individuava un altro natante alla deriva carico di migranti. Venivano quindi trasbordati in sicurezza tutti i migranti a bordo del pattugliatore con il recupero di 137 persone di cui 107 uomini, 27 donne e 3 minori. Le operazioni si concludevano alle ore 12:15 successive. Successivamente il pattugliatore in argomento assumeva rotta per le coste siciliane giungendo presso il porto di Pozzallo alle ore 8.30 di domenica.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario della Polizia di Stato, dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo di indiziato di delittogli scafisti indicati dai migranti.
Le indagini sono state celeri grazie alla piena collaborazione dei passeggeri migranti che si trovavano a bordo dei gommoni condotti dagli scafisti.
I testimoni hanno riferito che gli scafisti non erano insieme a loro nelle c.d. connection house, ovvero i capannoni in Libia dove vengono stipati i migranti prima della partenza, segno dell’accordo con le organizzazioni libiche.
Gli scafisti sono soliti raggiungere accordi con gli organizzatori libici dei viaggi verso l’Italia, ovvero in cambio di poche centinaia di dollari o di un viaggio gratis, si assumono la responsabilità di comandare il natante senza, spesso, alcuna conoscenza della rotta.
I libici in questo modo non “sacrificano” i loro uomini che una volta giunti in Italia vengono arrestati, ma inviano migranti disposti ad “arruolarsi” tra le loro fila per ottenere un profitto.
La Squadra Mobile di Ragusa dagli accertamenti effettuati dalla Polizia Scientifica sulle impronte digitali acquisite al momento dello sbarco, ha tratto in arresto due cittadini nigeriani sbarcati anni fa ed espulsi, uno da Brescia ed un altro da Reggio Calabria. I due nigeriani erano stati espulsi a mezzo aereo dopo le procedure amministrative nei loro confronti avviate. Considerato che sono rientrati in Italia in violazione di legge sono stati tratti in arresto ed al momento della loro scarcerazione verranno espulsi.
Dopo aver raccolto tutte le testimonianze, gli scafisti sono stati condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2017sono 47 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 200 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola