Presentata una diffida per le azioni conseguenti all’approvazione del Regolamento per la definizione dei criteri e delle procedure per l’esecuzione degli accertamenti e delle ispezioni sugli impianti termici degli edifici
A distanza di diversi mesi dall’approvazione dei regolamenti per la definizione dei criteri e delle procedure per l’esecuzione degli accertamenti e delle ispezioni sugli impianti termici degli edifici, CNA SIRACUSA continua nella sua campagna sulle verifiche degli impianti termici domestici.
Negli ultimi anni l’associazione ha sollecitato tante volte con lettere, note e comunicati il comune di Siracusa ed il Libero Consorzio, per sensibilizzarli sull’immobilismo dell’ente rispetto i controlli previsti per legge sugli impianti termici con potenza fino a 35Kw, controlli che spettano all’ente Comune. Da queste azioni è derivata l’approvazione dei regolamenti da parte del Comune e del Libero Consorzio.
A fronte di questo fondamentale passaggio però nessun atto è stato adottato per pianificare le azioni conseguenti e procedere con i controlli al fine di garantire adeguati livelli di sicurezza degli impianti e dei cittadini. Una condizione che continua a generare un’assoluta noncuranza dei rischi derivanti dall’assenza di un monitoraggio degli impianti ed un conseguente crollo delle commesse di lavoro per gli artigiani e le piccole imprese del territorio.
Si tratta, purtroppo, di un chiaro esempio di noncuranza verso aspetti fondamentali per garantire al contempo sicurezza ai cittadini, un corretto utilizzo degli impianti con conseguente minimizzazione dell’impatto degli impianti di termini di emissioni in atmosfera e opportunità di lavoro per le tante imprese regolari, strutturate presenti nel capoluogo.
“E’ ora che si superi questa fase di stallo che caratterizza il Comune di Siracusa ed il Libero Consorzio sulle verifiche delle caldaie – affermano Antonino Finocchiaro e Franco Rattizzato rispettivamente presidente provinciale e dell’unione impiantisti di CNA – perché questa condizione incide pesantemente sui livelli di emissione in atmosfera nella città, non garantisce adeguati livelli di sicurezza per i cittadini e penalizza fortemente il comparto delle imprese di istallazione e manutenzione degli impianti già fortemente vessate dalla crisi economica e dalla stretta creditizia”.