“Ciò che sta accadendo evidenzia come le anomalie riscontrate e le denunce, frutto di un meticoloso lavoro fatto dagli attivisti catanesi, siano fondate e meritevoli di attenzione da parte della magistratura e non ,invece, semplici sviste o errori di trascrizione, come dichiarato in passato da qualche consigliere”.
Lo affermano i parlamentari M5S all’Ars e al Parlamento nazionale, a commento della “gettonopoli” etnea, che ha visto disporre, da parte della magistratura, l’imputazione coatta per 34 consiglieri del Comune di Catania e di 17 segretari di sedute di Commissione”.
“La situazione che esce fuori dalle indagini – sottolineano i portavoce M5S – è impietosa. Nel provvedimento il giudice per l’udienza preliminare sottolinea, infatti, come dalle indagini della polizia giudiziaria emerga un desolante quadro di illegalità diffusa all’interno del quale i consiglieri e gli impiegati interessati si muovevano con totale disprezzo dei principi che regolano la materia, in un’ottica clientelare illecita ed ai limiti dell’arroganza”.
“Certo – concludono amaramente i parlamentari – siamo soddisfatti del nostro operato, ma non possiamo essere contenti, perché, se le accuse dovessero essere confermate, significherebbe che a pagare le conseguenze di comportamenti per nulla etici sono sempre e solo i cittadini”.