“Piano alto, altro cambio in corsa”, così titolava La Sicilia del 23 Gennaio. Dopo la prima variante relativa al taglio di un angolo della Piazza Crocifisso, dopo la seconda variante riguardante la sostituzione dell’asfalto nelle strade del Piano Alto con mattoni autobloccanti, il terzo cambio in corsa pare interessare addirittura la ditta appaltatrice i lavori.
Le prime due sono state conseguenza del “furor di popolo”, come scrive il giornalista, concretizzatosi in petizioni, raccolte firme, denunce, comitati cittadini, contro previsioni progettuali che modificavano l’assetto viario del quartiere, rendevano le strade pari ad anonime zone di periferia, arrecando un gravissimo vulnus alla città patrimonio mondiale dell’umanità.
Il Sindaco ha dovuto cedere alle richieste della città, intestardendosi poi su una piastrellatura delle strade con masselli in calcestruzzo vibro compresso con lo strato superiore in quarzo basaltico.
Circa il terzo “cambio in corsa”, il ritiro della ditta appaltatrice, temiamo che questo sia dovuto proprio alla pretesa del sindaco di piastrellare le strade con mattoni autobloccanti.
I masselli in cls autobloccanti sono generalmente destinati a pavimentazioni interne ed esterne per uso pedonale e veicolare, ad esempio marciapiedi, cortili, piste ciclabili, aree industriali, stazioni di rifornimento carburanti.
Immaginiamo che alla ditta non interessi tanto l’assoluta incoerenza di tale previsione progettuale con il contesto storico ed artistico di un centro storico del 18° secolo, quanto l’aspetto tecnico legato alle sue responsabilità.
L’impresa deve garantire l’opera da eventuali vizi e difformità per 10 anni, intervenendo a proprie spese e risarcendo per eventuali danni.
Una piastrellatura delle strade non adatta al continuo passaggio veicolare espone l’impresa alla certezza di essere continuamente chiamata al ripristino e al risarcimento. Immaginiamo pure cosa saranno le strade del Piano Alto dopo i fasti dell’inaugurazione: continue interruzioni per cantieri di manutenzione.
La conclusione dei lavori previsti per il 17 Gennaio 2017 viene spostata dal nostro primo cittadino per la prossima primavera.
Bene che vada, aggiungiamo noi.
Intanto i disagi dei cittadini e i danni economici agli esercizi commerciali del quartiere diventano incalcolabili e mai potranno trovare ristoro dai pochi compensi previsti dall’amministrazione.
Ribadiamo la nostra proposta: non si intervenga per il momento sulle strade ancora non coinvolte dalle opere di svellimento dell’antica pavimentazione.
Con i soldi che si risparmiano si preveda la copertura delle altre vie con gli stessi lastroni che ricoprono la via Principe Umberto. Un tipo di pavimentazione che non solo sfida i secoli ma certamente coerente e rispettosa della nostra storia, dell’architettura e dell’armonia.
E si faccia presto prevedendo pure che i lavori continuino anche il Sabato e la Domenica. L’urgenza dettata dalla crisi economica lo impone.
Aldo Tiralongo – Passione Civile.