Lo scorso 28 ottobre la presidente nazionale di Legambiente, Rossella Muroni, ed il presidente regionale Gianfranco Zanna, su segnalazione del Gruppo di lavoro intercircoli ibleo, hanno scritto una missiva al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e all’assessore regionale al ramo, Maurizio Croce, per chiederne l’intervento in tema di ripascimento a S. Maria del Focallo.Com’è noto, infatti, in tale sito è già in corso di realizzazione un progetto imponente che, seppur mosso dall’intento di contrastare il fenomeno di erosione marina della costa, è però destinato a trasformare profondamente il paesaggio attraverso scogliere artificiali, pennelli e barriere soffolte.
Nel documento, i vertici della più antica e numerosa associazione ambientalista italiana hanno evidenziato come la comunità scientifica (anche straniera) sin dagli anni ’70 abbia appurato la scarsa efficacia, se non addirittura la dannosità, di questo tipo di interventi, accusati di creare rischi per i bagnanti e di deviare le correnti in danno di spiagge limitrofe (come sarebbe accaduto, di recente, nelle località iblee di Donnalucata, Arizza e Spinasanta).Ad avviso degli scriventi, in particolare, ilprogetto portato avanti dal Comune di Ispicasarebbe affetto da svariate criticità: contrasterebbe con il vigente Piano paesaggistico provinciale (che all’articolo 35 vieta la realizzazione di opere che alterino la morfologia della costa ed il fisiologico processo erosione-trasporto-deposito dei sedimenti), difetterebbe di preventive VIA(Valutazione di Impatto Ambientale) e VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) e, più in generale, sarebbe stato approvato senza rispettare gli standard di trasparenza, pubblicità partecipazione previsti dalla legge. Tali osservazioni – a lungo ignorate o eluse a livello locale – non devono invece esser sembrate peregrine ai tecnici romani, se è vero che il 2 dicembre 2016 la Direzione generale per la Protezione della natura e del mare del Ministero ha inviato una formale richiesta di chiarimenti a Regione, Provincia e Comune, informandone altresì la competente Direzione generale Salvaguardia del territorio e delle acque. Ad allarmare il Ministerosoprattutto il rischio che gli interventi in discorsodanneggino i vicini Pantani della Sicilia sudorientale, di Morghella, di Marzamemi, di Punta Pilieri e Vendicari, oggetto di protezione da parte dell’Unione europea per il loro eccezionale valore naturalistico. Senonché, a quanto è dato sapere, dopo più di un mese il richiamo capitolino sarebbe stato accolto soltanto dall’ ex Provincia, chein una nota ha laconicamente ammesso di aver dato parere favorevole «per quanto di competenza in materia di viabilità provinciale», malgrado alla documentazione trasmessa mancassero alcuni atti, tra cui proprio le copie digitali di VIA e VINCA.
In attesa degli ulteriori sviluppi, sulla questione è intervenuto il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna: «La richiesta di spiegazioni del Ministero dell’Ambiente è indicativa del bisogno di chiarezza che c’è su questa intricata vicenda. Che venga realizzata un’opera tanto invasiva senza una preventiva pubblicazione della Valutazione di Impatto Ambientale – ha detto – è un pericoloso precedente che mina il diritto del pubblico di essere informato, come invece il d. lgs. 152/2006 impone di fare. Ed il fatto che sia il Comune di Ispica che la Regione non abbiano ancora risposto all’istanza avanzata dal Ministero lascia perplessi e preoccupati ancora una volta: il diritto di informare i cittadini su quello che accade nel proprio territorio è un dovere delle Pubbliche Amministrazioni, specialmente in casi delicati come questi, dove sono coinvolti, oltre a milioni di euro di finanziamenti pubblici, anche il futuro di un tratto di costa tra i più suggestivi della Sicilia».
«Dopo anni di carteggi e inutili tentativi di dialogo con le Amministrazioni locali – gli ha fatto eco il presidente di Legambiente Ispica, Gaetano Donzella – la sollecitudine con cui il Ministero ha raccolto la nostra segnalazione ci fa ben sperare e ci conferma nella volontà di continuare a fare la nostra parte, a fianco non solo degli altri Circoli iblei, ma anche dei livelli regionale e nazionale, cui siamo grati per il loro generoso quanto prezioso sostegno».
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dott. Ignazio Spadaro
Resp. Stampa e comunicazione
(tessera n. 128121)