I figli di 6 e 9 anni sono stati affidati, dall’Ufficio Minori della Questura di Ragusa, ad una comunità scelta accuratamente dalla Prefettura.
I minori stanno bene e sono tuttora in corso indagini per individuare parenti presenti in Europa, anche tramite l’Ambasciata del Mali, considerato che un’amica che ha viaggiato con loro ha riferito di un fratello che potrebbe essere in Italia o in Francia.
171 gli scafisti fermati nel 2016 (25 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato è in questo momento impegnata a gestire il trasferimento dei numerosi migranti giunti in queste ultime ore, presso le strutture individuate sul territorio nazionale dalla Prefettura di Ragusa.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 16.870 migranti in occasione di 46 sbarchi.
La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
PAPE Faye nato in Senegal l’11.07.1998, DRAME Mustafa nato in Senegal il 01.01.1998, SALEH Abderraim nato in Eritrea il 16.06.1998 e SOUSOU Nyama, nato in Gambia in data 01.01.1998. quest’ultimo risponderà anche della morte come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, della donna giunta cadavere.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 07,45 del 03.11.2016 il supply vessel “VOS HESTIA” avvistava un gommone carico di migranti. Avvertita IMRCC di Roma, alle ore 08.15, la predetta unità navale procedeva al soccorso dei migranti. Tra loro, veniva notata una donna in stato di incoscienza e quindi veniva issata a bordo tramite una barella. Una volta a bordo, il medico, alle ore 08,40, ne constatava il decesso adducendo come presunta causa di morte, “Asfissia secondaria da schiacciamento per sovraffollamento”, stabilendone l’ora del decesso tra le ore 00,00 e le ore 06,00 dello stesso giorno. La “VOS HESTIA”, terminate le operazioni di soccorso, su segnalazione di IMRCC di Roma, procedeva verso la motonave TOPAZ RESPONDER al fine di effettuare un trasbordo di 178 migranti, prima recuperati, in due distinti eventi SAR (uno da circa 31 persone e l’altro da circa 147). Dopo le predette operazioni, la nave VOS HESTIA procedeva verso il porto di Pozzallo ove giungeva alle ore 8 odierne.
Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso l’Hotspot per le operazioni di preidentificazione.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo gli scafisti dei 3 natanti soccorsi.
Immediate le indagini degli investigatori per quanto concerne le cause del decesso della donna e le modalità della traversata connesse a questo tragico evento.
In queste occasioni i migranti sono particolarmente e comprensibilmente provati, quindi è difficile farli collaborare ma, con un costante impegno, gli Ufficiali di Polizia sono riusciti ad acquisire ogni utile notizia.
La donna giunta cadavere a Pozzallo, aveva intrapreso il viaggio insieme ai due figli minori di 6 e 9 anni. Durante la traversata il gommone si afflosciava per un guasto e tutti si portavano nella parte anteriore del natante. La donna, così come riferito dai compagni di viaggio, ha fatto di tutto per salvare i bambini proteggendoli con il proprio corpo e rimanendo schiacciata dagli altri migranti.
Tutti i viaggiatori si trovavano poche ore prima della partenza, presso un capannone in Libia e da li, tutti insieme, sono stati condotti presso una spiaggia dove hanno trovato lo scafista di appena 18 anni a bordo del gommone.
Come spesso accade, lo scafista viene istruito dagli stessi libici su precisa loro richiesta al fine di non pagare il viaggio o percepire poche centinaia di dollari.
Le responsabilità che si assumono questi scafisti sono enormi, ovvero la vita di tutti i passeggeri è connessa alla loro conduzione del natante e del reato che gli stessi stanno commettendo, quello del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Difatti, proprio per questo comportamento illecito, lo scafista è stato fermato anche per la morte della donna, come conseguenza del delitto di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
I migranti sono stati convinti dalla Polizia ad individuare lo scafista grazie alle loro testimonianze e senza alcun dubbio hanno riconosciuto il giovane gambiano come colui, che previo accordo con i libici, ha comandato il gommone.
I compagni di viaggio della donna, hanno dapprima pensato che la stessa fosse svenuta ma, dopo poche ore, hanno capito che non c’era più nulla da fare e hanno tentato di non far vedere la madre defunta ai suoi piccoli figli.
Giunti al porto di Pozzallo, l’Ufficio Minori della Questura di Ragusa ha preso subito in consegna i piccoli affidandoli ad una comunità individuata accuratamente dalla Prefettura di Ragusa.
Sono tuttora in corso indagini della Squadra Mobile di Ragusa, per risalire alla presenza di eventuali parenti della giovane madre in Italia o nel resto d’Europa, considerato che sono stati rivenuti alcuni biglietti di carta con diversi numeri telefonici.
Dopo aver terminato le indagini sul natante che ha registrato la morte della donna, sono stati individuati altri 3 scafisti, due hanno condotto un barcone con 178 migranti e 1 ha condotto un altro barchino.
Al termine delle indagini, tutti e 4 gli scafisti sono stati condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Ragusa.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 171 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola