Una imbarcazione in legno artigianale, 650 migranti, 348 uomini, 136 donne, 166 minori di cui 26 non accompagnati, 525 eritrei, 23 etiopi, 77 somali, 13 sudanesi, 6 marocchini, 2 algerini, 8 bengalesi, 4 kenyani.
166 gli scafisti fermati nel 2016 (25 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato ha già provveduto a trasferire oltre 300 dei migranti sbarcati nelle sedi individuate dalla Prefettura di Ragusa ed è ancora a lavoro.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 16.540 migranti in occasione di 44 sbarchi.
La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di:
ABD AL HAMID Mahmoud, nato in Egitto in data 11.07.1985 e MOHAMED El Sadik, nato in Sudan il 01.01.1971.
Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partita dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Intorno alle ore 03.00 del 22.10.2016, MRCC di Roma comunicava alla nave militare irlandese “LE Samuel Beckett” la presenza di un barcone con a bordo numerosi migranti. La predetta unità operativa, intorno alle successive ore 05,21, avvistava il predetto natante ed alle successive ore 07,04 iniziava le operazioni di soccorso che si concludevano intorno alle ore 10. A bordo dell’imbarcazione risultavano esservi 772 persone di varia nazionalità, uomini, donne e bambini, provenienti da nord e centro Africa. La “LE Samuel Beckett” riusciva a prenderne a bordo 650 mentre i rimanenti 122 venivano presi a bordo della nave militare “RIO SEGURA”. Entrambe le navi facevano rotta verso l’Italia e precisamente la nave “RIO SEGURA” verso il porto di Corigliano e la “LE Samuel Beckett” verso questo porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 09,00 di ieri. Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno sottoposto a fermo i due scafisti dell’unica imbarcazione soccorsa.
Le indagini sono state particolarmente complesse in questa occasione, considerato l’elevato numero di migranti sbarcati, ben 650. Neanche la nave soccorritrice è stata in grado di soccorrere tutti questi migranti, difatti 122 erano stati subito trasbordati su un’altra nave, la “Rio Segura”.
Nonostante gli scafisti avessero tentato in tutti i modi di mischiarsi agli altri migranti, l’abilità degli investigatori ha permesso di scovarli.
Trovare i testimoni in questi casi è particolarmente difficile perché tutti asseriscono di essere stati in stiva o ancora di essere stati lontani dal timone ma, in questo caso, sono stati “costretti” ad ammettere la loro esatta posizione grazie ad una foto fatta dai soccorritori con i quali la Polizia interagisce ancor prima dell’arrivo in porto.
In pratica, Ufficiali di Polizia hanno individuato dalla foto i testimoni che erano sopra coperta e vicini ai comandi, pertanto non hanno potuto inventare alcuna versione, collaborando con gli investigatori.
I testimoni, quindi, hanno ben descritto le loro responsabilità, in particolar modo il sudanese era colui che si occupava del timone mentre l’egiziano si occupava di gestire i migranti a bordo non disdegnando le minacce a chi si permetteva di alzarsi o chiedere più acqua del dovuto.
I due scafisti non hanno voluto confessare i reati commessi e si sono chiusi in un assoluto mutismo che non gioverà loro durante le fasi del giudizio.
Le condizioni fatiscenti della barca in legno creata artigianalmente, così come riferito dal comandante della unità di soccorso, hanno messo in serio pericolo tutti i migranti a bordo.
La barca purtroppo è stata anche caricata oltremodo e questo ha aggravato le condizioni di galleggiabilità e quindi peggiorato la sicurezza.
I migranti che hanno testimoniato sono stati affidati a strutture idonee alla loro accoglienza in attesa della loro testimonianza sui fatti reato ai quali hanno assistito.
Dopo gli accertamenti sull’identità degli scafisti, gli stessi venivano condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 166 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola