La Deputata Nazionale ha presentato al Governo una proposta per definire il livello standard di fabbisogno nell’erogazione dei servizi essenziali, attualmente in discussione presso la Commissione Cultura
Siracusa, 15 settembre 2016 – Ancora oggi sul territorio italiano c’è una grande disparità nell’erogazione di servizi essenziali, quali la mensa scolastica, l’assistenza specialistica, l’asilo nido.
Attraverso la risoluzione che ho presentato come prima firmataria alla Camera dei Deputati, attualmente in discussione presso la Commissione Cultura, chiedo al Governo di definire un livello essenziale di questi servizi e di supportare le amministrazioni più in difficoltà al fine di garantire equità sociale, che purtroppo spesso manca a fronte di inefficienze, disattenzioni e superficialità, come sta accadendo purtroppo a Siracusa in merito alla questione degli asili nido.
A Siracusa c’è tutto il necessario per garantire il servizio di asilo nido. A mancare è un’amministrazione efficiente e garante di diritti di grandi e piccini che continua a gestire la cosa pubblica a proprio piacimento, in barba a ogni legge e accordo e trascurando la volontà dei cittadini.
Domani il servizio dovrebbe riprendere, ma i gestori delle cooperative, che hanno firmato il contratto di affidamento lo scorso anno, stanno assistendo da parte dell’amministrazione a continue proposte di cambiamento al ribasso: nuove iscrizioni da respingere, attività che procedono a singhiozzo a causa dello scaglionamento dei nuovi bambini, sollecitazioni rivolte a ridurre il personale. Ad essere pesantemente disattese sono le esigenze educative dei bambini e di supporto per le famiglie, nonché le aspettative di molti operatori che dell’educazione nei servizi per l’infanzia hanno fatto il loro lavoro e la loro passione.
Chiediamo all’amministrazione che la questione sia affrontata con l’attenzione che merita e risolta prontamente nell’interesse delle operatrici, delle famiglie e dei bambini.
Al Governo nazionale chiediamo, invece, di definire un livello standard del fabbisogno di questi servizi a livello nazionale, al fine di garantire maggiore equità sociale. Ricordiamo che oggi l’allocazione delle risorse da parte del Governo nei confronti degli enti locali è legata al criterio della spesa storica anziché sul fabbisogno effettivo. Un principio che crea disuguaglianze sui territori nei confronti dei cittadini che spesso finiscono con il pagare il prezzo delle inefficienze causate da precedenti amministrazioni. Disservizi che finiscono con il colpire soprattutto il Sud che rischia di precipitare nel sottosviluppo permanente.