Salpati insieme a bordo di 6 natanti in quasi 700 (400 uomini, 202 donne e 90 minori) sono stati soccorsi quasi contemporaneamente nelle acque antistanti la Libia.
“per farci salvare prima degli altri ci gettavamo in acqua perché eravamo troppi e temevano di affondare durante l’attesa dei soccorsi”
Fondamentale l’acquisizione delle immagini e dei video dai telefoni dei migranti che hanno immortalato gli scafisti.
Salgono a 135 gli scafisti fermati nel 2016 (22 minori); nel 2015 sono stati 147.
La Polizia di Stato ha trasferito immediatamente dopo il fotosegnalamento 400 migranti, restano al centro numerosissimi minori non accompagnati ed in queste ore stanno per arrivare altre 500 persone.
Nel 2016 all’Hot Spot di Pozzallo hanno già fatto ingresso 13.000 migranti in occasione di 34 sbarchi.
La Polizia a seguito di questo nuovo sbarco, ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di altri 7 scafisti uno dei quali minore: KABIA Abubakarr, nato in Sierra Leone il 07.12.1995, AKAMBI Abeed, nato in Nigeria il 02.01.1977, JABEN Mohamed, nato in Sudan il 21.06.1990, FAL Ibrahim, nato in Gambia il 01.01.1998, BOJANG Lamin, nato in Gambia il 14.04.1984, ESSARGHINI Noredden nato in Marocco il 10.03.1982 e il minore M.E senegalese di anni 16.
Sono loro secondo i testimoni coloro che hanno condotto gommoni e piccole barche cariche oltre modo di migranti partiti dalle coste libiche.
I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.
MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE
Alle ore 05:06 del giorno 29.08.2016, personale della nave Corvetta “Sfinge” della Marina Militare Italiana si dirigeva alla massima velocità sostenibile in uno specchio di mare antistante le coste libiche per fornire cornice di sicurezza ad altre navi impegnate in diverse operazioni SAR. Pertanto alle ore 06:58 successive, in considerazione del sovraffollamento e dello scarso bordo libero e dell’esplicita richiesta di aiuto a fronte dell’imminente pericolo di vite umane, venivano dichiarati diversi eventi SAR. Al termine delle complesse operazioni venivano soccorsi 3 gommoni, 3 piccole imbarcazioni in legno e trasbordati da un’altra nave impegnata anch’essa nei soccorsi altri 200 migranti. Complessivamente venivano tratti in salvo 692 migranti di diversa nazionalità per poi fare rotta verso il porto di Pozzallo (RG), dove la “Sfinge” giungeva alle ore 09:00 del 31.08.2016.
ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA
Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.
Il Funzionario dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica della Polizia di Stato, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni e l’accoglienza di centinaia di migranti.
Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.
Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato, nonché appartenenti alle altre Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana, Esercito Italiano ed i medici dell’A.S.P. per le visite mediche.
Al riguardo, le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultavano complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti, così da permettere anche un immediato invio degli ospiti in altre strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.
LE INDAGINI
Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno concluso le indagini in ordine al reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina in meno di 18 ore.
Le indagini della Polizia sono state particolarmente complesse considerato l’elevato numero di migranti sbarcati ma, ancora di più, l’elevato numero di eventi SAR, ovvero di imbarcazioni soccorse, ben 6, più il trasbordo di altri migranti.
Appena gli investigatori sono saliti sulla nave per prendere contatti con il personale della Marina Militare, si sono subito resi conto delle difficoltà che avrebbero avuto una volta sbarcati tutti i migranti, per via dell’elevato numero, erano stati tutti mischiati.
Lavorando in piena sinergia, Polizia e Marina sono riusciti ad individuare e separare i diversi gruppi prima di farli scendere dalla nave, questo ha permesso ai team di investigatori di iniziare subito le indagini.
Durante la consegna di acqua e cibo ai migranti, tra una foto della scientifica e la richiesta di generalità, i poliziotti riuscivano a carpire la fiducia di alcuni testimoni e da lì iniziava un percorso investigativo meno complesso.
Dopo aver diviso gli investigatori in team, è stato possibile individuare gli scafisti nella bolgia dei migranti appena sbarcati, quasi 700 che sommati a quelli presenti nell’Hot Spot sfioravano i 1.000. Nel contempo gli altri uffici della Polizia di Stato provvedevano a far partire 400 migranti e questo rendeva meno difficoltoso il lavoro degli investigatori che avevano già isolato gli scafisti separandoli da chi era destinato altrove.
Il durissimo lavoro ha permesso di raccogliere indizi di colpevolezza a carico di ben 7 scafisti, uno dei quali minorenne.
È stato possibile nuovamente registrare la presenza di piccole imbarcazioni anch’esse cariche oltremodo di migranti, a volte piccolissime (4 metri) con 10/15 migranti spesso libici.
Diversi i nuclei familiari di libici che si stanno recando in Europa, questo dato è stato registrato durante gli ultimi sbarchi; asseriscono di fuggire anche loro perché è impossibile vivere in Libia stante le violenze e la mancanza di lavoro.
Gli scafisti fermati sono stati fotosegnalati dalla Polizia Scientifica in quanto autori del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, per poi essere condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria iblea.
Le indagini terminate alle 5 del mattino sono subito riprese alle ore 8, considerato l’arrivo di un’altra nave con a bordo 500 migranti. In queste ore stanno sbarcando i migranti e vengono subito ascoltati per individuare gli scafisti.
LA CATTURA
Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA
Nel 2016 sono 135 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.
IL DIRIGENTE LA SQUADRA MOBILE
Commissario Capo della Polizia di Stato
Dott. Antonino Ciavola