La deputata all’Ars Angela Foti: “Leggiamo divertiti di una delibera emessa da un Consiglio in prorogatio, e in carica solo per le questioni di ordinaria amministrazione, con cui si revocherebbe la proposta di accorpamento di due anni fa”.
Catania, 27 giugno 2016 – Il Consiglio camerale di Siracusa ha recentemente emesso una delibera con cui si revocherebbe la proposta di accorpamento di due anni fa, e che la deputata del Movimento 5 Stelle all’Ars Angela Foti definisce, ironicamente, “delibera temeraria”. Un documento in cui si evince che il settore pesca è “un settore strategico per l’economia”, nonostante appena lo scorso anno, con delibera consiliare del marzo 2015, lo stesso settore fosse stato accorpato a quello dell’agricoltura per la sua limitata percentuale di rappresentatività. “Complimenti alla Camera di Commercio di Siracusa – afferma dunque Foti – per l’enorme impulso dato in meno di un anno alla marineria peschereccia”.
Pare che il vice presidente della Camera di Siracusa abbia fatto riferimento (ci sarebbe un video a testimoniarlo) a precedenti di altre Camere di Commercio che hanno revocato la proposta di accorpamento dopo l’emanazione del Decreto MISE. Sembra che il vice presidente Gianninoto abbia fatto espresso riferimento al caso Catanzaro-Vibo-Crotone, dimenticando di accennare un dettaglio: il TAR ha già respinto la richiesta cautelare perché il Decreto Ministeriale di istituzione “non impugnato né annullato o revocato in autotutela, allo stato, appare valido ed efficace”.
“Divertiti per una delibera che in se lascia il tempo che trova, – continua la portavoce 5 Stelle – ma preoccupati perché si consolida la sensazione che abbiamo espresso lo scorso 27 maggio e che, tra l’altro, è condivisa dallo stesso MISE che ravvisa “il rischio di un prolungato mantenimento in vita dei commissariamenti già in essere e il determinarsi di nuovi commissariamenti che potrebbero sottrarre un numero crescente di Camere di commercio alla loro autonomia […] portandole nell’orbita di una diretta amministrazione regionale” e comunque l’assenza una rapida conclusione delle procedure “potrebbe apparire come strumentale alla continuità di posizioni di potere locale non più supportate da una effettiva rappresentatività dei territori di riferimento”.
“Dobbiamo, a questo proposito, – conclude la parlamentare – rilevare che le trattative per la quotazione di SAC sono adesso gestite da Crocetta, Bianco e Riggio, continuando a bypassare gli Enti soci”. In ultimo, la deputa chiede al Consiglio camerale di Siracusa se qualcuno ha mai pensato alle conseguenze, “se mai fosse possibile revocare la proposta di accorpamento, – afferma – si verrebbe a configurare un enorme danno erariale determinato da due anni di procedimenti buttati nel cestino”.
Ufficio stampa M5S Ars
Maria Chiara Graziano